ROMA – Si prolunga fino al 6 marzo – con un interessante finissage previsto per il giorno precedente – l’opportunità di visitare BASTABUSTE, la personale di Oreste Baldini a cura di Maria Paola Guidobaldi, allestita al Museo Nazionale Etrusco nelle Sale dei Sette Colli e di Venere.
Villa Giulia, già nell’autunno 2019, in occasione della mostra Acqua, aveva visto Baldini misurarsi con i temi dell’emergenza ambientale quando con 2030 – opera presente nel giardino laterale del Museo Nazionale Etrusco – assumendo il tema dei cambiamenti climatici e ponendosi in dialogo con l’architettura rinascimentale dei giardini e del ninfeo, con straordinaria attualità è entrato a far parte delle collezioni permanenti del museo.
Oggi, con BASTABUSTE – un intero ciclo di opere a tema Plastic Free – il messaggio di Oreste Baldini ritrova nuova forza nell’immediatezza dell’urgenza.
L’Artista focalizzando il suo lavoro sul tema dell’acqua e della sopravvivenza dell’ecosistema marino, lascia attraversare le sue opere da una inequivocabile dichiarazione di senso dove il segno iconicamente, è analogon della realtà che ci trasferisce.
Per Baldini la nuova catastrofe climatica appare inesorabile. Le forme semplificate ed inspessite delle lische dei pesci soffocati dalla plastica sono la dolente testimonianza dell’agonia degli abissi.

In sedici tavole a tecnica mista sono segnate le rotte, in altrettante correnti marine, della plastica dove le buste, come luminescenti creature acquatiche, nuotano assieme ai pesci. La plastica li avvolge e le buste sembrano esser lì da sempre e per sempre, diversamente dai pesci catturati, appaiono destinate a restare.
Alchemicamente, Baldini riesce a trasferire lo stato liquido nella materia. Al bronzo delle Lische e dei Mari si deve aggiungere il mosaico di pietre, marmi e tessere d’oro con cui l’artista arriva a descrivere l’Oceano Pacifico.
Le buste di plastica coperte d’oro, per Baldini, sono funzionali ad indicare la mortifera opulenza di un Mondo dove l’asfissia dei pesci nelle acque avvelenate dai polimeri, anticipa la scomparsa dell’Uomo dal pianeta. Il profeta Giona non sarà più sputato fuori dal ventre della balena. Questa volta, sembra dirci Baldini, perirà con essa.
Ridurre il nostro impatto ambientale non è più soltanto un monito ma, sperando che non sia già troppo tardi, la sola strategia possibile.
In catalogo, edizioni Sillabe, i testi di Valentino Nizzo, Maria Paola Guidobaldi e Antonella Giannaccaro.