ROMA – Giovedì 17 ottobre, in occasione della Festa del Cinema di Roma, verrà presentato in anteprima il docufilm “Pellizza Pittore da Volpedo”, diretto da Francesco Fei. L’evento, ospitato nella sezione FreeStyle/Arts presso il Maxxi – Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo di Roma, getta nuova luce sulla vita e l’opera di Giuseppe Pellizza da Volpedo, uno degli artisti più emblematici del panorama artistico italiano del XIX secolo.
Giuseppe Pellizza da Volpedo e “Il Quarto Stato”
Nato nel 1868 a Volpedo, un piccolo paese dell’alessandrino, Pellizza è passato alla storia soprattutto per il suo capolavoro “Il Quarto Stato” (1901), un’opera diventata simbolo della lotta di classe e dell’emancipazione sociale. Il dipinto raffigura un gruppo di lavoratori che avanzano verso lo spettatore, un’immagine potente che rappresenta l’ascesa delle masse operaie sulla scena storica.
Pellizza da Volpedo, noto proprio per questo iconico dipinto, è stato uno dei più importanti esponenti del divisionismo in Italia. L’artista condusse una vita isolata e segnata da tragedie personali. Nonostante il suo grande talento, visse lontano dalle grandi città e dalle correnti artistiche dominanti, immerso nella realtà rurale della sua terra natia. La sua esistenza si concluse tragicamente nel 1907 con un gesto suicida, che rimane una delle ombre più oscure della sua biografia.
Il docufilm: un ritratto intimo e poetico
Nel documentario “Pellizza Pittore da Volpedo”, l’attore Fabrizio Bentivoglio diventa la “coscienza narrante” del film, esplorando l’anima tormentata di Pellizza attraverso la lettura dei suoi scritti inediti. Francesco Fei, regista del docufilm, utilizza la macchina da presa per entrare nei luoghi che hanno ispirato l’artista, e nei suoi dipinti, rendendo tangibile il legame profondo tra Pellizza e il mondo rurale che lo circondava.
Fei riesce a catturare la straordinaria complessità tecnica e la modernità delle opere di Pellizza, dove l’analisi psicologica si fonde con la rappresentazione del paesaggio. I quadri diventano non solo una riflessione sulla vita contadina, ma anche uno specchio dell’interiorità dell’artista, segnato dal dolore e dalla solitudine.
Il documentario sottolinea come l’artista abbia trovato nella pittura una via per combattere il tormento interiore. Il docufilm rappresenta un viaggio emozionale che porta il pubblico a scoprire un uomo che, attraverso la propria arte, ha trasformato il dolore in bellezza.
Pellizza e le celebrazioni dell’opera
La presentazione del documentario fa parte di un più ampio progetto di riscoperta e celebrazione dell’opera di Pellizza, avviato da METS Percorsi d’arte in collaborazione con la Galleria d’Arte Moderna di Milano (GAM). Il percorso è iniziato nell’agosto 2023 con la mostra “Il fascino della natura. Paesaggi ritrovati di Pellizza da Volpedo” presso lo studio dell’artista a Volpedo.
L’omaggio a Pellizza continuerà con la mostra “Paesaggi. Realtà Impressione Simbolo. Da Migliara a Pellizza da Volpedo”, che si terrà al Castello di Novara dal 1 novembre 2024 al 6 aprile 2025. Questa rassegna presenterà 80 capolavori del paesaggio italiano, tra cui alcune delle opere più significative di Pellizza, provenienti da musei italiani e collezioni private.
Il percorso culminerà a Milano, nell’autunno del 2025, con una grande mostra monografica su Pellizza organizzata dalla GAM, dove sarà esposto il celebre “Il Quarto Stato”.
Vademecum
Giovedì 17 ottobre ore 18
Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo
Via Guido Reni 4a, Roma