Riallestita la sala 7 in occasione dei 400 anni dalla morte del pittore. Arte, natura e tecnologia nella visione di Federico Borromeo
Nel quarto centenario della morte di Jan Brueghel il Vecchio (1568–1625), la Pinacoteca Ambrosiana riconsidera la propria collezione fiamminga attraverso un progetto espositivo che integra sguardo filologico, visione curatoriale e innovazione tecnologica. La sala 7, cuore della raccolta borromaica, è stata interamente riallestita con il sostegno di Intesa Sanpaolo, in una configurazione che privilegia l’approccio monografico e valorizza il dettaglio pittorico grazie a un’installazione multimediale interattiva.
Il cardinale e i maestri del Nord
Già dagli anni giovanili a Roma, il cardinale Federico Borromeo aveva stretto rapporti con artisti come Jan Brueghel e Paul Bril, che continuerà a sostenere anche dopo il loro ritorno ad Anversa. Una corrispondenza fitta e un’idea precisa di pittura – come forma di rivelazione del divino attraverso la natura – guidano le sue scelte collezionistiche.
L’allestimento valorizza 32 capolavori tra oli su rame e vetro, smalti su avorio, tele e oggetti come l’acquasantiera personale del cardinale. Opere come il Vaso di fiori con gioiello, monete e conchiglie (1606), l’Allegoria del fuoco e l’Allegoria dell’acqua (1608–1621) rappresentano al meglio la pittura “naturalistica e teologica” prediletta dal fondatore della Biblioteca e della Pinacoteca Ambrosiana.
Un allestimento che lascia parlare le opere
Firmato dall’architetto Alessandro Colombo, il nuovo allestimento propone una riconfigurazione cromatica coerente con le tonalità delle opere: un blu profondo che assorbe gli elementi architettonici e fa emergere i dipinti. L’impiego di piani espositivi a parete, tono su tono, consente una presentazione ordinata per autore anziché per tema, facilitando una lettura più profonda dei linguaggi individuali.
La sala, raccolta ma preziosa, è concepita come spazio di concentrazione visiva, nel solco di una museografia discreta che affida alla pittura la centralità dell’esperienza. Secondo mons. Alberto Rocca, direttore della Pinacoteca, il riallestimento permette di “entrare nei dettagli di questi lavori miniaturistici grazie alle tecnologie più innovative”.
Tecnologia al servizio della contemplazione
Il nuovo apparato multimediale, curato da Black Srl con la collaborazione di Limiteazero, si articola in tre schermi touch che offrono una lettura ravvicinata delle opere, svelando dettagli iconografici e compositivi spesso impercettibili. Il percorso digitale, dedicato a Jan Brueghel e al cardinale Borromeo, è pensato come esperienza di immersione lenta in un mondo di simboli, materia e luce.
La mostra si muove così tra arte, scienza e spiritualità, restituendo alla pittura fiamminga il suo doppio statuto di osservazione e rivelazione. Una proposta espositiva che rinnova la sala fiamminga dell’Ambrosiana nel rispetto della sua origine, confermando la centralità della collezione borromaica come nucleo identitario del museo.