Il ritorvamento aggiunge nuove informazioni sulla struttura del potere romano durante la transizione verso il modello imperiale
NAPOLI -Durante i lavori di ristrutturazione dell’edificio di San Paolino, destinato a diventare la nuova sede della biblioteca del Parco Archeologico di Pompei, è emersa una scoperta di grande rilievo: una tomba con iscrizione, appartenente a un militare di alto rango.

Numerius Agrestinus: un personaggio di spicco nell’Impero romano
La tomba, rinvenuta durante la realizzazione di un’intercapedine per risanare dall’umidità gli ambienti sotterranei, ha rivelato dettagli affascinanti sulla vita di Numerius Agrestinus, un personaggio di spicco dell’epoca augustea.
L’iscrizione sulla tomba descrive la brillante carriera di Numerius Agrestinus, tribuno militare e prefetto degli Autrygoni. Questo popolo, originario delle regioni settentrionali della penisola iberica, fu coinvolto nelle guerre cantabriche condotte da Augusto tra il 29 e il 19 a.C. La scoperta dell’incarico di “praefectus Autrygonum” aggiunge nuove informazioni sulla struttura del potere romano durante la transizione verso il modello imperiale.

La tomba e l’iscrizione
La tomba, di forma semicircolare e riconducibile alla tipologia delle tombe “a schola“, presenta una panchina emiciclica in tufo decorata con zampe di leone. Questo monumento funerario, databile al regno dell’imperatore Augusto (27 a.C. – 14 d.C.), sarà musealizzato nei pressi della nuova biblioteca, offrendo ai visitatori una testimonianza tangibile dell’antica Pompei.
La lettura e interpretazione dell’iscrizione sono state curate da Maria Chiara Scappaticcio, Professore Ordinario di Lingua e Letteratura Latina all’Università Federico II di Napoli, e Alberto Dalla Rosa, Professore Ordinario di Storia Romana all’Université Bordeaux Montaigne. Questo lavoro ha permesso di comprendere meglio il contesto storico e sociale in cui operava Numerius Agrestinus.

Un tassello importante per la conoscenza della società romana
Il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha sottolineato l’importanza di questo ritrovamento, che arricchisce ulteriormente la nostra comprensione della società romana. “Con questo ritrovamento, il sito di Pompei si conferma un luogo di primaria importanza per ampliare la nostra conoscenza e comprendere al meglio la società dell’epoca,” ha dichiarato il Ministro, evidenziando anche l’impegno del governo nella promozione di scavi archeologici su scala nazionale.
Il Direttore Generale Musei, Massimo Osanna, ha osservato che questa scoperta si aggiunge a quella della tomba monumentale di Nigidius Alleius Maius, rinvenuta nella stessa area alcuni anni fa. Questi ritrovamenti offrono preziose informazioni sulla storia e la società di Pompei, contribuendo a valorizzare un patrimonio archeologico di inestimabile valore.

Gabriel Zuchtriegel, Direttore del Parco Archeologico di Pompei, ha sottolineato come questa scoperta riveli la rete di potere che collegava le élites dell’impero romano. “Aver ricoperto ben due volte la magistratura più alta di Pompei e essere stato onorato con un monumento funerario su suolo pubblico sono espressioni di riconoscimento e lealtà verso qualcuno che si era battuto per la causa dell’impero,” ha spiegato Zuchtriegel.