NUORO – Vediamo davvero la realtà? Questo è un antico dilemma a cui oggi le neuroscienze possono cominciare a dare una risposta, studiando gli organi di senso e analizzando la capacità del cervello di interpretare i segnali che questi gli inviano.
L’esplorazione della relazione tra Visione e Percezione è il tema al centro della mostra “Sensorama. Lo sguardo, le cose, gli inganni da Magritte alla realtà aumentata”, ospitata da venerdì 8 luglio al Man Museo d’Arte Provincia di Nuoro.
Sensorama, il cui titolo è ispirato al nome di una macchina ideata nel 1957 dal regista statunitense Morton Heilig per testare esperienza sinestetiche nel suo cinema d’esperienza, è dunque un viaggio attraverso opere e film del passato e del presente con l’obiettivo di mostrare la complessità dei fenomeni cognitivi e il “piacere” di essere ingannati.


Tornare a guardare, ad allenare gli occhi e a porsi interrogativi sulla verità (o meno) della visione è lo scopo di una mostra che, partendo da antecedenti storici, dai padri nobili di una pittura di verità e d’inganno, come René Magritte e Giorgio de Chirico, apre lo spettro alle indagini estetiche più recenti in fatto di percezione e autenticità. Ecco allora le fotografie allo specchio di Florence Henri o le tavole ottico-cinetiche di Alberto Biasi, gli ambienti avvolgenti e conturbanti di Peter Kogler o Marina Apollonio; e ancora, le sculture anamorfiche di Marc Didou o le performance intese come veri e propri trompe-l’œil umani di Liu Bolin, l’uomo invisibile.

Sensorama è anche cinema ovviamente. Il percorso della mostra contempla, infatti, la cinematografia fantastica di George Méliès basata sulla sparizione degli oggetti ottenuta con uno primitivo stop frame e la levitazione di cose e persone con la ripresa a passo uno, per arrivare alle fantasmagoriche interazioni tra avanguardie artistiche (Léger, Man Ray, Picabia, Cocteau, Duchamp…) e cinema. Cinema sperimentale appunto che, facendo suo lo statuto della magia e giocando con inganni e deformazioni percettive, butta all’aria la nostra “consueta” esperienza del reale.
Si arriva infine ai paradossi dell’era digitale. Con l’installazione in realtà aumentata la “non realtà” esce dai suoi confini, allaga la nostra percezione e dà un accesso a nuovi significati in una visione/versione multilayer. Senza l’impiego di device, ma grazie all’utilizzo del proprio telefonino (Bring Your Own Device), si potrà vivere la fascinazione “intelligente e complessa” di un contenuto a più strati, indispensabile completamento della visione di un mondo in transizione.

Ad arricchire l’esposizione anche alcune installazioni site specific, interventi ad hoc studiati da artisti come Felice Varini, autore di disegni nello spazio, monumentali quanto effimeri, oltre a una stanza magica progetta dal designer Denis Santachiara e una grotta di libri scavati come rocce da impronte di corpi impalpabili realizzata da Marco Cordero.
La mostra è curata da Chiara Gatti e Tiziana Cipelletti, con il contributo scientifico di Baingio Pinna del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Sassari, autore del libro La percezione visiva, il Mulino, 2021.
Vademecum
MAN_Museo d’Arte Provincia di Nuoro
Via Sebastiano Satta 27 – 08100 Nuoro
tel +39.0784.252110
Orario invernale: 10:00 – 19:00
Orario estivo: 10:00 – 20:00
(Lunedi chiuso)
info@museoman.it