Sessant’anni fa nasceva uno dei simboli più forti dell’arte civile e religiosa del secondo Novecento italiano: il Murale della Pace di Ettore De Conciliis. Oggi e domani, nella chiesa di San Francesco d’Assisi a Borgo Ferrovia, la città di Avellino celebra questa straordinaria opera con un doppio appuntamento dedicato al suo restauro, alla sua valorizzazione e, soprattutto, alla sua attualità.
Sessanta anni di un’opera ancora attuale
Il Murale della Pace, realizzato da De Conciliis (di cui l’artista nel 2023 aveva raccontato la genesi e la storia in un‘intervista ad ArteMagazine) a tra il 1964 e il 1965 su impulso del parroco don Ferdinando Renzulli, è una monumentale tempera murale (22×6,30 metri, per oltre 130 mq) che abbraccia la parete absidale della chiesa. La figura centrale è San Francesco, ingrandita e dominante, attorno a cui si muove un’umanità sofferente, raffigurata in volti noti e volti comuni, accomunati dall’impegno per la pace. L’opera provocò fin dall’inizio reazioni forti: critiche da parte di ambienti conservatori, ma anche appoggi decisivi, come quello di Papa Paolo VI, che nel 1965 accolse l’autore in udienza privata, riconoscendone il valore spirituale e civile. Il terremoto del 1980 danneggiò non solo il dipinto ma anche le strutture della chiesa e a questi si aggiunsero i danni provocati dall’umidità. Dopo un lungo periodo di oblio il parroco della chiesa, don Luigi Di Blasi, sollecitò un intervento di restauro che fu portato a termine dall’equipe Decores di Roma, diretta dal dott. Nazzareno Gabrielli, responsabile del Gabinetto di Ricerche Scientifiche applicate ai Beni Culturali dei Musei Vaticani. Il restauro, finanziato dal Comune, dalla Provincia e dalla comunità parrocchiale, si concluse nel 1995.
Nel grande murale spicca l’enorme figura di San Francesco d’Assisi, nella versione affrescata da Cimabue. La figura del Santo si staglia nello spazio come emblema della pace e della fraternità, ma anche perché a lui è dedicata la chiesa di Borgo Ferrovia. Sotto di lui una folla di uomini e di donne: contadini meridionali, braccianti irpini protagonisti dell’occupazione delle terre, preti del Vietnam, oppressi dell’America latina. Tra loro è possibile individuare alcuni volti che hanno fatto la storia politica e culturale della prima metà del XX secolo: Scotellaro, Russell, Kennedy, papa Giovanni Picasso e Argan, papa Giovanni XXIII, seguito da capi di Stato, come J.F.Kennedy, Mao Tse Tung, intellettuali e personaggi di spicco del mondo cattolico e della sinistra laica e marxista, Pasolini, Moravia, Picasso, Argan, Dorso e Pavese, compresi i vescovi della diocesi di Avellino, Gioacchino Pedicini e Pasquale Venezia.
Due giornate per riflettere e rilanciare
Le celebrazioni del sessantesimo anniversario si sono aperte oggi, venerdì 17 ottobre, alle 10:30 con il convegno “Restauro e riqualificazione”. L’iniziativa è promossa dalla Parrocchia di San Francesco d’Assisi con il sostegno della Regione Campania, del Comune di Avellino e dell’Associazione Per Borgo Ferrovia. Nella chiesa di San Francesco si sono confrontati il maestro Ettore De Conciliis, Francesco Daddario (Università di Bari), Walter Giordano (Associazione Per Borgo Ferrovia), moderati da Alessandro Di Blasi. I saluti iniziali sono stati affidati ai parroci don Michele Ciccarelli e don Luigi Di Blasi. Il programma prosegue domani, sabato 18 ottobre alle 17:30, con l’incontro “Murale della Pace. Attualità dell’opera”, che porterà nella chiesa autorevoli voci del mondo ecclesiale, politico e culturale: mons. Arturo Aiello, vescovo di Avellino, Ortensio Zecchino, già Ministro dell’Università, Carmen Lasorella, giornalista e scrittrice, Pietro Folena, presidente dell’Associazione MetaMorfosi, e ancora De Conciliis, in un confronto moderato dal giornalista Generoso Picone. A concludere, un momento musicale curato dall’Orchestra dell’Istituto Comprensivo San Tommaso – Ferrovia, che interpreterà brani ispirati ai valori della fratellanza e della pace.








