LAMEZIA TERME – Il 18 giugno apre a Lamezia Terme la mostra Visioni Civiche – L’arte restituita: Dalle opere confiscate alle mafie al bene comune, a cura del professor Lorenzo Canova, allestita presso il Complesso Monumentale di San Domenico, sede del Museo Archeologico Lametino.
Promossa dalla Fondazione Trame e dall’Associazione MetaMorfosi, con il Patrocinio del Ministero degli Interni e il sostegno della Fondazione CDP, l’inedita esposizione viene inaugurata in occasione della tredicesima edizione del Festival dei libri sulle mafie, Trame. Questo evento, dal forte richiamo culturale, accoglie ogni anno, dal 2011, oltre 10mila visitatori rappresentando un importante momento di riflessione e confronto sul tema della lotta alle mafie.
Le opere in mostra
Come spiega Lorenzo Canova “il progetto non nasce come una mostra tradizionale, ma come un segno fondato sulla forza simbolica delle arti visive, uno spazio di legalità e di condivisione civica nato da due nuclei di opere d’arte confiscate alle mafie“: quello di Gioacchino Campolo, noto “re dei videopoker”, e quello di Gennaro Mokbel, finanziere legato alla Banda della Magliana.
Tra gli artisti esposti figurano importanti nomi: Giorgio De Chirico, Antonio Ligabue, Paul Kostabi, Michele Cascella, Michele Cassinari, Cesare Berlingeri, Massimo Catalani, Luca Dall’Olio, Marco Lodola, Max Marra, Paolo Porelli, Pietro Annigoni, Franz Borghese e Bruno Caruso.
In esposizione un nucleo di 44 opere che rivela il gusto personale dei mafiosi-collezionisti, spesso con un debole per l’arte e che “raramente riuscivano a resistere alla tentazione di aggiungere un pezzo pregiato alle collezioni private“.
Tuttavia, oltre a opere autentiche, la mostra include anche quadri falsi, come quello “che vuole contraffare un dipinto di Giorgio Morandi. Un documento paradossale che ci fa capire come anche i criminali possano, con ogni probabilità, essere vittime di una truffa” – specifica Canova.
Un progetto di alto valore civile
Nuccio Iovene, presidente della Fondazione Trame ETS, evidenzia l’obiettivo dell’esposizione, ovvero mantenere alta l’attenzione sulle attività delle mafie e sulla loro capacità di infiltrarsi anche in settori apparentemente lontani come quello del mercato dell’arte. Ringraziando la Direttrice del Museo Archeologico Lametino, Simona Bruni, e la dottoressa Daniela Vinci della Sovrintendenza di Reggio Calabria, Iovene sottolinea che la mostra “non sarebbe stata possibile senza il supporto dell’On. Wanda Ferro, sottosegretaria al Ministero dell’Interno con delega ai Beni Confiscati, del direttore dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, il Prefetto Bruno Corda, e del Sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, che ha messo a disposizione la metà delle opere esposte in mostra“.
Un impegno per la legalità e la cultura
Pietro Folena, presidente di MetaMorfosi, spiega che con questa esposizione si realizza l’obiettivo dell’associazione di affiancare alla produzione di mostre una vocazione civica, utilizzando l’arte e la cultura come strumenti contro l’illegalità. “Dopo aver appena prodotto, per la prima edizione del Festival dell’Antimafia Sociale presso l’Università Federico II di Napoli, il video e la mostra Povertà, vecchie e nuove schiavitù nell’arte, partecipiamo ora con grande orgoglio a Lamezia Terme a un progetto che ha l’obiettivo di restituire alla collettività opere acquisite col malaffare, sperando di aprire una nuova stagione che metta al centro l’arte e la cultura per contrastare la criminalità e l’illegalità” – conclude Folena.
La mostra Visioni Civiche – L’arte restituita rappresenta, dunque, un importante e imperdibile evento culturale e civile che unisce arte, legalità e impegno sociale. Si tratta di un’occasione per ammirare opere d’arte straordinarie, ma per riflettere sul ruolo dell’arte nella società contemporanea come strumento di resistenza e rinascita.
Vademecum
Visioni Civiche – L’arte restituita. Dalle opere confiscate alle mafie al bene comune
Museo Archeologico Lametino – Complesso Monumentale di San Domenico
Date: 18 giugno – 28 luglio 2024
Curatore: Lorenzo Canova
Organizzazione: Fondazione Trame ETS, Associazione MetaMorfosi
Patrocinio: Ministero degli Interni
Sostegno: Fondazione CDP