Con la stessa indole visionaria con cui immaginò di restaurare e mettere in rete le case cantoniere che accompagnano gli italiani lungo le strade fuori città perché vagheggiava un “turismo lento”, così l’architetto Roberto Liorni per realizzare l’ultimo grandioso ristorante della capitale targato Ercoli, ha preso il vecchio e oramai quasi inesistente Puff di Lando Fiorini, ne ha estrapolato l’anima di antico e forse unico cabaret romano e ne ha fatto il cuore di un piccolo nuovissimo teatro del mangiare e bere con molto, moltissimo, gusto a quasi 100 anni dall’apertura della storica bottega di Prati e a 5 anni dall’apertura di Ercoli Parioli.
Nel cuore del rione trasteverino, dove nacque il cabaret romano
Perché I 700 metri quadrati nel cuore della Trastevere più elegante e meno caotica, fanno ruotare le declinazioni gastronomiche dell’ex bottega di quartiere Ercoli (salumeria, formaggeria, gastronomia, prodotti ittici, ristorante, cocktail bar) intorno a ciò che resta – molto poco – dell’antico teatro trasteverino, la culla di una romanità comica ormai scomparsa che negli anni ’70 rappresentò un unicum nel panorama artistico cittadino, grazie all’intuizione di Lando Fiorini che nel 1968 immaginò e si adoperò per avere un teatro tutto suo. Teatro che nacque nella vicina via dei Salumi con la collaborazione di Gianni Minà e che, trasferitosi dopo poco nei locali di via Giggi Zanazzo, diventò rito di passaggio per la comicità romanesca di Enrico Montesano, Gianfranco d’Angelo, Leo Gullotta, Maurizio Mattioli e molti altri.
Roberto Liorni, l’architetto della trasformazione: «nel cuore del vecchio teatro, oggi il nuovo Drink Theatre, dove il bartender prende il posto del vecchio attore»
Roberto Liorni, architetto romano ma non romanesco che al Puff per sua ammissione non c’era mai entrato, incaricato di dar forma al nuovo Ercoli, parte però proprio da lì. E ne recupera l’anima teatrale trasformando il palco nella culla del nuovo spettacolo: quello offerto dal barman. «Di quello che fu il palcoscenico dello storico teatro, resta uno spazio scenograficamente simile al ruolo originario – spiega l’architetto che negli anni ha immaginato e creato alcuni locali ormai storici della ristorazione romana come Porto Fluviale ad Ostiense o lo storico ‘Gusto accanto al quasi omonimo Mausoleo di Augusto oramai trasferito altrove. – Entrando ci si trova di fronte a un vero e proprio Drink Theatre. Il banco del cocktail bar è maestoso, al centro di una grande sala illuminata da un suggestivo lucernario, circondato da tavoli e guardato da una vera e propria platea a gradoni, ideale per chi vuole bere sbirciando il lavoro dei barman». Lo spettacolo, quindi, c’è ancora. Solo che non parla più romanesco e si osserva dall’alto di una gradinata dove ogni gradone accoglie, in un minuscolo separè immaginario, un piccolo tavolo dedicato ad una degustazione teatrale, perfetta per recuperare lo spirito originario di uno spazio che molto ha rappresentato per un’intera generazione di romani. In basso, il bartender che si destreggia fra i cocktail in quello che fu il luogo sacro dell’attore. Sui gradoni, che lo guarda dall’alto nelle sue peripezie, il pubblico intento a sorseggiare.
«I gradoni così come sono oggi non c’erano – spiega l’architetto – c’era un unico grande gradino rialzato su cui si esibivano i cabarettisti. Ma quando siamo entrati negli spazi da reinventare purtroppo non abbiamo trovato elementi storici da poter recuperare e valorizzare. Non c’erano camerini o oggetti particolari. Solo qualche fotografia, ma davvero poco. Cartongessi, stucchi e la balaustra recente sono stati eliminati ma abbiamo recuperato, testimoniato da antiche foto d’epoca, lo straordinario lucernaio risalente all’epoca ancora precedente al teatro di Lando Fiorini, quella in cui gli spazi erano occupati dai locali di un’officina di un fabbro. Abbiamo mantenuto la suggestiva finestra sui tetti di Trastevere, sul suo cuore più originale, a testimonianza di un’epoca davvero scomparsa».
Un teatro dove si mette in scena il gusto
L’architetto che ha contribuito a delineare gli spazi dedicati alla ristorazione del Museo Nazionale Romano, che ha curato l’allestimento del Museo del Risorgimento all’interno del Vittoriano a piazza Venezia, arricchendolo anche di un piccolo teatro, e che ha voluto offrire il suo sostegno ad Emergency nel dare forma alla sua nuova sede, a Trastevere è riuscito invece a dare forza allo spirito di quel vecchio ma affascinante piccolo teatro, trasferendone la sua vocazione e facendone il fulcro di quello che si presenta, per volontà dei suoi proprietari, come un elegante mercato al coperto: tanti banchi, disseminati nelle 3 zone del locale, ognuno dei quali offrirà al cliente la professionalità di gastronomi, fornai, barman, salumieri e ovviamente chef, questi ultimi in bella vista grazie alla cucina in sala. Perché alla fine, si tratta ancora di un teatro dove si mette in scena il gusto.
Info:
ERCOLI Trastevere
Roma – Via Giggi Zanazzo 4
Tel. 06. 96527412
Orari: dal lunedì al giovedì e domenica 8/01
Venerdì e sabato 8-02