Oltre 5.000 beni culturali sequestrati, 88 persone denunciate, centinaia di verifiche sul territorio e sul web, decine di opere restituite a musei, archivi e collezioni pubbliche. È il bilancio delle attività condotte nel 2024 dal Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Monza, articolazione lombarda del Comando Carabinieri TPC, che da oltre mezzo secolo è in prima linea nella difesa del patrimonio culturale italiano.
Attività investigative e sequestri: il cuore dell’azione operativa
Il 2024 ha visto l’apertura e lo sviluppo di numerose indagini, che hanno portato al deferimento in stato di libertà di 88 soggetti, con capi d’accusa che vanno dalla ricettazione (33 casi) al furto (23), dallo scavo clandestino (18) alla contraffazione di opere d’arte (15), fino ai reati di esportazione illecita, danneggiamento e violazioni paesaggistiche.
I sequestri effettuati restituiscono una fotografia ampia delle minacce al patrimonio culturale: 2.131 beni antiquariali, archivistici e librari, 2.722 beni archeologici e 376 reperti paleontologici, per un totale di oltre 5.200 oggetti sottratti al traffico illecito. Numerosi di questi sono stati intercettati durante le attività di controllo del mercato antiquariale tradizionale e, in misura crescente, attraverso il monitoraggio del commercio digitale.
Parallelamente, l’attività preventiva ha coinvolto 2.036 beni culturali sottoposti ad accertamento fotografico, con verifica incrociata nella banca dati “Leonardo”, strumento investigativo di riferimento per l’identificazione dei beni illecitamente sottratti.
Prevenzione sul campo e online
Il presidio territoriale si è articolato in 6 sopralluoghi presso musei, archivi e biblioteche per accertarne le condizioni di sicurezza, 45 ispezioni su aree archeologiche, 135 verifiche su beni vincolati e 222 controlli amministrativi presso esercizi antiquariali. A questo si affianca l’azione sempre più capillare sul fronte digitale: siti di aste, gallerie d’arte e piattaforme di e-commerce vengono monitorati per individuare vendite sospette e scambi illeciti, spesso celati in annunci privati.
Opere ritrovate e tornate ai legittimi custodi
Accanto ai sequestri, il 2024 ha visto anche una serie di restituzioni significative, frutto di indagini concluse con l’identificazione certa della provenienza dei beni:
- Un dipinto del XVII secolo raffigurante il Colosseo, scomparso nel 1974 dalla Villa Reale di Monza, è stato ritrovato in vendita all’asta e restituito alla Pinacoteca dei Musei Civici di Monza.
- Il “Torello di Veio”, statuetta votiva di epoca etrusca trafugata negli anni ’20, è riemersa anonimamente ai Musei Civici di Monza, accompagnata da una lettera che ne raccontava la lunga vicenda.
- Cinque reperti archeologici peruviani – tra cui una muñeca funeraria Chancay, ceramiche Nasca e Moche, e un frammento tessile Chimù – sono stati restituiti all’Ambasciata del Perù dopo il loro rinvenimento presso una casa d’aste bresciana.
- Una lettera autografa del feldmaresciallo Radetzky del 1848, ritrovata in vendita presso un commerciante estero, è tornata all’Archivio di Stato di Bergamo, con il supporto della diplomazia italiana.
- Un raro trattato giuridico del 1629 riguardante le nozze clandestine tra Carlo Barbiano di Belgioioso e Francesca Malombra, è stato restituito alla Biblioteca Trivulziana di Milano, dopo essere stato individuato nel mercato antiquario online.
- Una copia rarissima del “Universale Theatro Farmaceutico” del 1682 di Antonio De Sgobbis, rubata nel 1985, è stata recuperata e restituita al Nobile Collegio Chimico Farmaceutico di Roma.
- Numerosi reperti archeologici originari del Museo della Civiltà Aurunca di Sessa Aurunca, trafugati nel 1943 dalle truppe tedesche e dispersi per decenni, sono stati rintracciati online e restituiti allo Stato tramite la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per Caserta e Benevento.

Educazione e divulgazione: formare alla legalità
Fondamentale è stata anche l’attività di sensibilizzazione culturale. Il Nucleo di Monza ha tenuto 24 incontri con studenti delle scuole superiori lombarde, contribuendo alla diffusione della “cultura della legalità” e promuovendo la consapevolezza del patrimonio come bene comune.
L’unità ha inoltre collaborato con le università del territorio – Statale, Cattolica, Bocconi, Pavia e Bergamo – attraverso seminari dedicati alla tutela del patrimonio culturale. L’impegno divulgativo si è esteso anche a eventi pubblici come Milano MuseoCity (con la mostra “Extra Moenia”) e convegni specialistici come BookCity Milano e l’incontro su glacial archaeology tenutosi a Bormio, dedicato all’emergenza dei reperti emersi dai ghiacciai a causa del riscaldamento globale.
Collaborazioni internazionali
Il Nucleo è attualmente coinvolto, insieme al Comando TPC di Roma, nel progetto europeo “Strengthening the institutional capacities in dealing with cultural heritage and environmental crimes”, finalizzato al rafforzamento delle capacità operative della Repubblica della Macedonia del Nord nel contrasto ai crimini contro il patrimonio culturale.