ROMA – Metamorfosi, ispirazione, straniamento, perturbazione, sorpresa, euforia e meraviglia sono solo alcune delle parole chiave della mostra “Crazy. La follia nell’arte contemporanea”, a cura di di Danilo Eccher, ospitata fino all’8 gennaio del prossimo anno al Chiostro del Bramante a Roma.
A far parte di questa “follia” 21 artisti: Carlos Amorales, Hrafnhildur Arnardóttir / Shoplifter, Massimo Bartolini, Gianni Colombo,Petah Coyne, Ian Davenport, Janet Echelman, Fallen Fruit / David Allen Burns e Austin Young, Lucio Fontana, Anne Hardy, Thomas Hirschhorn, Alfredo Jaar, Alfredo Pirri, Gianni Politi, Tobias Rehberger, Anri Sala, Yinka Shonibare CBE, Sissi, Max Streicher, Pascale Marthine Tayou, Sun Yuan & Peng Yu.
“Nella più ampia accezione di ‘follia’, non di rado sinonimo di ‘creatività fantastica’ – racconta Danilo Eccher – l’arte si è sempre ritrovata a proprio agio, ma è soprattutto con i primi studi psicanalitici e neurologici d’inizio secolo scorso che il rapporto fra disturbi psichici e arte si è fatto più intenso e consapevole. Nel corso del tempo, il confine netto fra il dato medico e l’orizzonte poetico si è via via attenuato, svaporato, liberando piani di confronto e contaminazione, la folle creatività ha cominciato a occupare la scena mostrando le sue innumerevoli maschere”.
Le installazioni invadono ogni spazio interno ed esterno
La mostra presenta oltre 11 installazioni site-specific che invadono, non solo gli spazi interni, ma anche quelli esterni del Chiostro, a dimostrazione che la follia non può avere limiti.
Il percorso è stato costruito dal curatore in stretta collaborazione con gli stessi artisti. In questa esposizione nulla risulta ordinario o prevedibile, tutto è un’esplosione di energia e creatività senza limiti. Basti pensare alle colate di pigmento di Ian Davenport sulla scalinata esterna tra piano terra e primo piano, o agli ambienti di Lucio Fontana (1968) e di Gianni Colombo (1970), e poi ancora il pavimento del chiostro rivestito con un manto di specchi rotti e calpestabili di Alfredo Pirri, il video che indaga la costruzione identitaria tra riferimenti culturali e citazioni letterarie di Yinka Shonibare CBE, fino all’installazione realizzata con materia filiforme e colorata da Hrafnhildur Arnardóttir / Shoplifter. Insomma, una violenta onda d’urto invade ogni stanza accessibile, dal bookshop del Chiostro con il lavoro di Max Streicher, alle scale interne affollate dalle 15000 farfalle nere di Carlos Amorales, sino all’immersione totalizzante di Fallen Fruit / David Allen Burns e Austin Young nella Sala delle Sibille, come omaggio all’iconografia e alla grande tradizione della pittura italiana: uno spazio normalmente dedicato al relax del pubblico, con vista sull’affresco di Raffaello nella Chiesa di Santa Maria della Pace, diventa un’immersione nell’arte e insieme un’esperienza.

Spiega Natalia de Marco, direzione Dart – Chiostro del Bramante: “Chiostro del Bramante è, da tanti anni, una fucina dove non solo nascono idee ma dove quelle idee prendono forma grazie a uno straordinario lavoro di squadra con artisti, curatori e team DART che si impegna perché i desideri diventino realtà. Un laboratorio dove si sperimenta, una casa di produzione dove le opere vengono progettate e realizzate, uno spazio dove si immagina, sempre pensando al pubblico”.
Da segnalare inoltre la musica originale di Carl Brave, producer e cantautore, che ha realizzato Organica, una composizione concepita e scritta appositamente per la mostra, pensata seguendo il ritmo e l’alternarsi delle opere, una traccia musicale per accompagnare il pubblico nell’esplorazione della follia del quotidiano, dentro e fuori dal Chiostro del Bramante.
Vademecum
Dal 19 Febbraio 2022 al 08 Gennaio 2023
Roma Chiostro del Bramante di Roma
Via Arco della Pace 5
Info: +39 06 68 80 90 35