TORINO – Dopo un’edizione virtuale nel 2020, torna in presenza, dal 4 al 7 novembre 2021, Flashback l’arte è tutta contemporanea, che nel contempo ha lanciato la formula della fiera diffusa in città.
La nona edizione, diretta da Ginevra Pucci e Stefania Poddighe, viene ospitata nella nuova sede dell’antica Caserma Dogali, conosciuta come la Caserma di Via Asti.

L’allestimento
Nuovo anche l’allestimento curato da due diversi architetti: Carlo Alberto de Laugier si è occupato degli spazi espositivi, mentre Andrea Isola dell’Art Lounge.
“Dal mio punto di vista – dichiara de Laugier – l’ispirazione è nata dai colori scelti per l’edizione di quest’anno: il rosso e il celeste. Il rosso è diventato per me la memoria del luogo, ho scelto di utilizzarlo prevalentemente a terra per segnare il percorso, con l’idea di accompagnare il visitatore in un percorso attraverso la storia. Il celeste, invece, è stato utilizzato come simbolo di libertà, sogno e leggerezza, quindi interpretato nella sua accezione più aerea. Abbiamo scelto di porci con rispetto e intenzione verso uno spazio legato a un episodio della nostra storia simbolo del perseguimento della libertà”.
“L’identità è stato un concetto importantissimo nello sviluppo del progetto dell’Art Lounge – aggiunge Isola – l’obiettivo è stato quello di non stravolgere la forte identità architettonica originaria dello spazio, abbiamo lavorato sull’idea di stratificazione di significati: l’antica cucina militare è l’attuale luogo legato alla socialità e al cibo.”
“Per la prima volta nei nove anni di Flashback – commentano le direttrici – le gallerie hanno trovato a loro disposizione degli spazi più riservati. Questa caratteristica architettonica ha ampliato le possibilità espositive. Tutte le gallerie si sono impegnate per rendere personale e identitario il proprio spazio. Ogni galleria è così unica, personalissima e la visita una vera e propria esperienza carica di suggestioni. Convivono, così, diverse ispirazioni e soggettività”.
Le gallerie
Le gallerie partecipanti alla IX edizione, intitolata the Free Zone, la Zona Franca – proporranno scultura, pittura ma anche oggetti di design, arredo e gioielli di varie epoche, provenienze e tecniche – questa la lista completa: 800/900 Art Studio, Livorno (I); Aleandri Arte Moderna, Roma (I); Art Decoratif di Roberto Centrella, Fiumicino (RM); Artemisia Fine Art, Dogana (RSM); Benappi Fine Art, Londra (UK); Biasutti & Biasutti, Torino (I); Caretto & Occhinegro, Torino (I); Flavio Gianassi – FG Fine Art, Londra (UK); Flavio Pozzallo, Oulx – To (I); Galleria Alessandro Bagnai, Foiano della Chiana – AR (I); Galleria Carlo Virgilio & C., Roma (I), Londra (UK); Galleria d’arte Niccoli, Parma (I); Galleria d’Arte Roccatre, Torino (I); Galleria Del Ponte, Torino (I); Galleria dello Scudo, Verona (I); Galleria Luigi Caretto, Torino (I) – Madrid (E); Galleria Russo, Roma (I); l Cartiglio, Torino (I); Longari Arte Milano, Milano (I); Lorenzo e Paola Monticone Gioielli d’epoca, Torino (I); MB Arte Libri, Milano (I); Mirco Cattai Fine Art & Antique Rugs, Milano (I); Miriam Di Penta Fine Art, Roma (RM); Photo & Contemporary, Torino (I); Schreiber Collezioni, Torino (I); Secol-Art di Masoero, Torino (I); Studio d’Arte Campaiola, Roma (I); Umberto Benappi, Torino (I); Untitled Association, Roma (I); White Lands, Torino.
Le opere da vedere
Dedicata alla libertà espressiva della ricerca artistica questa edizione ci regala la libertà del gesto, della forma, dell’imprevisto, dello sguardo per aprirci al futuro perché, come ci ricorda Ursula K. Le Guin, “…avremo bisogno di voci capaci di vedere alternative al modo in cui viviamo ora, capaci di vedere, al di là di una società stretta dalla paura e dall’ossessione tecnologica, altri modi di essere, e immaginare persino nuove basi per la speranza. Abbiamo bisogno di scrittori che si ricordino la libertà. Poeti, visionari, realisti di una realtà più grande”.
Partendo dall’opera di Mario Sironi, dal titolo emblematico:Periferia, del 1940 ca. di Aleandri Arte Moderna, tempere e pastelli a olio su carta con interventi a lametta per raschiare lo strato di colore superficiale e far emergere il sottostante, si passa al coetaneo Gino Severini (Cortona 1883 – Parigi 1966), Nature morte au homard sur plat bleu, 1950 ca., mosaico su cemento di 800/900 Art Studio e si arriva al maestro dell’informale Alberto Burri, Senza Titolo del 1958, tecnica mista (acrilico, tela, vinavil) su tavola di Artemisia Fine Art che ci racconta della libertà dell’imprevisto.
Si prosegue nella libertà del gesto e della forma approdando all’opera Ecce Puer di Medardo Rosso (Galleria Russo) e alle opere di Sandro Chia e Mimmo Paladino (Galleria dello Scudo), autori della Transavanguardia, corrente che opera fuori da coordinate obbligate, seguendo un atteggiamento nomade e libero con un’attenzione policentrica.
Di Umberto Benappi i Tappeti stesi, 1992 di Aldo Mondino olio su eraclite: un trompe-l’oeil con il quale Mondino ci mostra la possibilità di cambiare il modo di vedere le cose e la loro funzione. La trama dell’eraclite, povera e grezza, diventa la strabiliante simulazione di un nobile tappeto orientale.
Tappeti “reali” sono invece presentati dalla galleria Mirco Cattai Fine Art and Antique Rugs come il tappeto Lotto, della metà del XVII secolo di cm 156X114 con origine in Anatolia centrale.
Sull’illusione dello sguardo lavora anche George Rousse, autore in grado di creare un profondo legame con i luoghi che rappresenta, luoghi spesso abbandonati che si rigenerano grazie al suo sguardo trasversale. L’opera è Shodoshima, 2018 della Galleria Photo & Contemporary.
La cavalletta ci dona l’abilità di cogliere le occasioni, di muoversi secondo l’impulso e saltare in avanti con Grasshopper, un vaso di forma asimmetrica (di Art Decoratif di Roberto Centrella) in vetro doppio strato inciso ad acido e lucidato al fuoco. Il decoro di cavalletta ci appare tra le felci nei toni del rosso vino iridescente su un fondo trasparente. Di produzione Artistica Gallè, anno 1890/1894.
… libertà va cercando, ch’è sì cara, / come sa chi per lei vita rifiuta afferma Dante Alighieri che nel 700mo anno dalla morte non può mancare a Flashback: Alighieri Dante (1265-1321) – Boccaccio Giovanni (1313-1375) con il commento di Iacomo della Lana e le correzioni di Cristoforo Berardi. Commedia, Venezia, Vindelino da Spira, 1477, in-folio (mm 320×215) della libreria antiquaria Il Cartiglio.
Marco Calderini – ricordato come il più piemontese di tutti gli artisti (Torino 1850 – 1941) – presenta Il Po a Torino, olio su tela, cm 120 x 228 con la Galleria Carlo Virgilio&C.
Vademecum
Flashback, l’arte è tutta contemporanea
4 / 7 novembre 2021
Caserma Dogali – Via Asti 22 – Torino
Per informazioni: www.flashback.to.it; info@flashback.to.it; +39 393 6455301
NAVETTA GRATUITA ogni 30 minuti da giovedì a domenica dalle ore 11 alle ore 19.30
Da piazza Vittorio Veneto (zona taxi) A Flashback via Asti 22