BASILEA – L’attività espositiva della Fondation Beyeler di Basilea è ripartita con una monografica dedicata al pittore americano Wayne Thiebaud (1920–2021), curata da Ulf Küster, Senior Curator della Fondazione.
La retrospettiva presenta i più importanti nuclei tematici dell’artista, offrendo l’opportunità di scoprire la sua pittura “tattile”.
Thiebaud ritrae oggetti quotidiani, apparentemente banali, che sembrano usciti dalla fantasia di un bambino, fette di torte, coni gelato, ma al tempo stesso propone vedute urbane multiprospettiche e paesaggi che evidenziano la sua poliedricità e la sua tecnica brillante.
Divenuto celebre negli Stati Uniti per le sue nature morte, Thiebaud spinge le potenzialità espressive del pennello fino ai limiti tra mondo visibile e mondo immaginario, plasmando un proprio linguaggio iconografico che si muove continuamente tra ironia, scherzo, nostalgia e malinconia.
L’interesse per per fumetti e cartoni animati
Thiebaud crebbe negli anni 1920 e 1930 a Long Beach, California e sviluppò un precoce interesse per fumetti e cartoni animati. Lavorò per un breve periodo nel dipartimento di animazione dei Walt Disney Studios per passare in seguito all’attività di grafico commerciale.
Dal 1949 al 1953 studiò arte alla San José State University e alla California State University di Sacramento. Le sue ambizioni non erano apparentemente sfrenate. Svolse per quasi tutta la vita l’attività di insegnante finendo con il formare generazioni di artiste e artisti. Lavorò lontano dalle grandi metropoli artistiche, incurante dei movimenti artistici dominanti del suo tempo.
Assimilato spesso alla Pop Art (in cui però non si riconobbe mai) Thiebaud citava tra le sue fonti d’ispirazione Velázquez, Cezanne, Rousseau e Mondrian, ma, in qualità di cartonista, era fortemente influenzato anche dall’arte commerciale e dalla pittura di manifesti. Per la sua visione estetica, Thiebaud può essere al massimo considerato un precursore della Pop art.
Lungi dall’essere un pittore “rivoluzionario”, l’artista ha, tuttavia, raccontato con passione ciò che ha visto. La sua materia pittorica si impossessa della tela senza esitazione e il silenzio che emana dalle sue opere ha comunque una voce prepotente, e sembra quasi invitare a oltrepassare la superficie per scoprire il mistero che c’è dietro.
La mostra, visitabile fino al 21 maggio 2023, è accompagnata da un catalogo realizzato da Bonbon (Zurigo), pubblicato in tedesco e in inglese da Hatje Cantz Verlag, Berlino. Il volume di 160 pagine contiene testi di Ulf Küster e Janet Bishop, come pure l’ultima intervista a Wayne Thiebaud del 2021 condotta da Jason Edward Kaufman.
Vademecum
www.fondationbeyeler.ch
Fondation Beyeler, Beyeler Museum AG,
Baselstrasse 77, CH-4125 Riehen
Orari di apertura della Fondation Beyeler:
tutti i giorni ore 10–18, mercoledì fino alle ore 20