PIACENZA – Dopo gli esami effettuati dai periti è stato appurato che “Ritratto di signora”, il dipinto ritrovato a Piacenza durante i lavori di manutenzione della Galleria Ricci Oddi, sia di Gustav Klimt. Si tratta di un capolavoro che fa parte di un gruppo di ritratti femminili realizzati da Klimt negli ultimi anni della sua attività, tra il 1916 e il 1918, alcuni dei quali rimasti incompiuti.
Il dipinto era stato rubato nel 1997 alla Galleria d’arte moderna Ricci Oddi di Piacenza ed era tra i più ricercati al mondo. Il 10 dicembre scorso, durante i lavori di ripulitura di una parete esterna della stessa Galleria, era stata scoperta un’intercapedine all’interno della quale c’era un sacco con dentro il quadro.
L’autenticità è stata certificata dal lavoro di tre esperti nominati dal tribunale, nell’indagine coordinata dal sostituto procuratore Ornella Chicca. I periti hanno svolto il loro lavoro sul quadro attualmente custodito nel frattempo nella sede della Banca d’Italia di Piacenza, la sede ritenuta più adatta anche per motivi di sicurezza.
L’annuncio dell’autenticità è stato dato nel corso di una conferenza stampa della Polizia di Stato che ha resi noti gli esiti degli accertamenti tecnici.
“Una notizia di importanza storica per la comunità artistica e culturale e per la città di Piacenza” – hanno commentato il sindaco Patrizia Barbieri e l’assessore alla Cultura, Jonathan Papamarenghi. “L’amministrazione comunale – hanno annunciato – è ben pronta ad attuare tutte le iniziative per valorizzare al meglio l’importante ritrovamento, la stupenda Galleria che ne è casa e tutta la città: iniziative di carattere artistico e culturale, attività divulgative e modernissime performance virtuali che rendano Piacenza, a livello internazionale, meta obbligatoria”. “
“Su questo quadro di uno dei fondatori del Secessionismo viennese – hanno detto ancora il sindaco e l’assessore – il grandissimo interesse, da sempre presente, è esploso a partire dalla data del suo ritrovamento, vedendoci immediatamente attivi per preparare il territorio al riscontro internazionale che lo aspetta ma anche per le non secondarie attività di promozione, tra cui il lavoro per la redazione di un importante libro – un romanzo – che ne valorizzi la storia e renda anche nazionalpopolare l’appeal dell’opera e di Piacenza”.
Ma non è tutto. Numerosi sono anche i registi cinematografici nel mondo che hanno contattato l’amministrazione comunale in queste settimane, per lavorare su una così intrigante vicenda.
“Questo ritrovamento – hanno concluso gli amministratori comunali – vedrà pronto e in prima linea il Comune di Piacenza per rispetto – doveroso – dell’arte e della cultura, ma anche per valorizzare marcatamente la nostra città. Un grazie di cuore, pertanto, a tutti coloro che hanno reso possibile questo straordinario risultato di importanza storica non solo per Piacenza ma anche per la storia dell’arte che viene finalmente risarcita dopo una grave perdita”.