ROMA – Tutta la vita, l’arte e il mondo di Marcel Duchamp è racchiuso in un nuovo portale digitale, il DuchampArchives.org, che nasce dalla collaborazione tra tre istituzioni: il Philadelphia Museum of Art, che conserva la più vasta collezione al mondo di opere dell’artista, l‘Association Marcel Duchamp e il Centre Pompidou di Parigi.
Per la realizzazione di questo progetto, è stato digitalizzato e organizzato tassonomicamente l’archivio Duchamp di ciascuna istituzione in un unico database, con lo scopo di tracciare un quadro completo della vita dell’artista, in Francia e negli Stati Uniti.
Il portale comprende 18.000 documenti digitalizzati e quasi 50.000 immagini relative al padre del “readymade”.
Ci sono disegni, mappe, diapositive stereoscopiche, foto di famiglia, cataloghi di mostre. Ma anche cartoline di Natale scritte dalla moglie di Duchamp, Alexina, e lettere scritte a lui dai colleghi artisti Constantin Brâncuși e André Breton. L’archivio include anche le fototessere di Duchamp.
Marcel Duchamp’s French passport, October 22, 1954. From the Alexina and Marcel Duchamp Papers, Philadelphia Museum of Art, Library and Archives. Postcard from Duchamp to Brancusi, from Chamonix, France. © Centre Pompidou/Mnam-Cci Bibliothèque Kandinsky/Fonds Brancusi.
Tra i materiali anche fotografie che documentano le varie fasi di lavoro per La mariée mise à nu par ses célibataires, même”, ovvero Le Grand Verre, il Grande vetro, e quelli relativi a l’Étant donnés 1° la chute d’eau, 2° le gaz d’éclairage (Given: 1. The Waterfall, 2. The Illuminating Gas) (1946–66), l’enigmatica installazione realizzata al Philadelphia Museum of Art e considerata l’ultima grande opera di Duchamp.
Come ha spiegato Antoine Monnier, direttore dell’Associazione Marcel Duchamp: “Decisamente incompiuto, come il Grande Vetro del Philadelphia Museum of Art, il Duchamp Research Portal riecheggia i viaggi intercontinentali, la vita, le amicizie, le opere d’arte, le relazioni amorose e i giochi di scacchi dell’artista”. “Rendendo questi archivi accessibili a livello globale” – ha continuato Monnier – “speriamo che l’idea di libertà di Marcel Duchamp ispiri i visitatori del sito e che rammentino che la vita e l’arte dell’artista erano una cosa sola, ridefinendo costantemente confini di ogni tipo“.
“Senza dubbio – ha aggiunto Xavier Rey, direttore del Musée national d’art moderne al Center Pompidou – Duchamp, l’artista che Jean Clair ha definito il ‘grande immaginario’, sarebbe stato felice di ritrovarsi in un mondo virtuale creato da amici”.