Era il 2005 quando al Macro di Roma arrivarono le pennellate furibonde di Jenny Saville, protagonista di una personale voluta da Danilo Eccher che in 10 tele di grandi e grandissime dimensioni mise in scena il meglio dell’artista londinese che Gagosian aveva reso famosa esponendo nel 1999 il suo drammatico Fulcrum.
Un progetto espositivo che coinvolge tutta Firenze
A settembre, grazie all’intuito di Sergio Risalti, direttore del Museo Novecento, torna la ormai non più emergente e giovanissima espressione del movimento degli Young British Artists. Jenny Saville, legatissima all’Italia dove ha anche vissuto e creato, sarà infatti protagonista di un grande progetto espositivo che, dal 30 settembre, trasformerà Firenze in un raffinato palcoscenico artistico capace di mescolare le risonanze del suo prestigiosissimo passato con la pittura più fisica, carnale e monumentale del panorama contemporaneo europeo. Al centro del progetto espositivo infatti la forte correlazione tra Jenny Saville e i maestri del Rinascimento italiano, in particolare con alcuni grandi capolavori di Michelangelo. La misura monumentale dei dipinti, tratto distintivo del linguaggio figurativo dell’artista nata a Cambridge nel 1970, la sua ricerca sul corpo, sulla carne, e su soggetti femminili nudi, mutilati o deformi, saranno infatti al centro di un confronto che si annuncia interessante come pochi.
Oltre cento opere al Museo Novecento
Al Museo Novecento la scena principale del grande palcoscenico cittadino allestito per l’occasione, con l’esposizione tra piano terra e primo piano, di circa un centinaio di opere di medio e grande formato che coprono un ampio arco di tempo, che va dagli inizi degli anni Duemila fino a questi ultimi mesi. La cospicua serie di dipinti e disegni si competerà con l’esposizione, nel loggiato esterno del museo, di un dipinto di grande formato esposto sopra l’altare all’interno della ex chiesa dello Spedale. Si tratta del ritratto monumentale di Rosetta II (2000-06), una giovane donna non vedente conosciuta dall’artista, che sarà visibile attraverso una vetrina affacciata sulla piazza.
“Fulcrum” del ’99 a Palazzo Vecchio
La mostra, promossa dal Comune di Firenze, organizzata da MUS.E e sostenuta da Gagosian, è realizzata in collaborazione con alcuni dei maggiori musei della città: coinvolgerà infatti il Museo di Palazzo Vecchio, il Museo dell’Opera del Duomo, il Museo degli Innocenti e il Museo di Casa Buonarroti. L’opera monumentale di maggior risonanza, Fulcrum (1998-99), che consacrò definitivamente Jenny Saville con la sua prima mostra personale, Jenny Saville: Territories alla Gagosian Gallery nel 1999, sarà nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, in dialogo con le straordinarie opere esposte nel Salone delle Battaglie.
“The Mothers” accanto alle “Pietà” del Museo dell’Opera del Duomo
Study for Pietà (2021) sarà invece esposto al Museo dell’Opera del Duomo di Firenze nella sala dove si conserva la Pietà Bandini (c. 1547-55); il quadro The Mothers (2011) sarà messo in relazione a due dipinti presentati nella Pinacoteca del Museo degli Innocenti, la Madonna col Bambino (1445-50 ca.) di Luca della Robbia e la Madonna col Bambino e un angelo (1465-76), e dove sarà esposto anche un secondo disegno di grandi dimensioni, Byzantium (2018). Infine, i disegni Saville Study for Pietà I (2021) e Mother and Child Study II (2009) vogliono essere un omaggio ai disegni e ai bozzetti michelangioleschi (1517-1520) nelle sale di Casa Buonarroti dove verranno esposti anche alcuni dipinti di Saville legati ai temi del contemporaneo.