MILANO – La “Maternità” di Gaetano Previati, opera simbolo del Divisionismo, entra a far parte del percorso museale della GAM di Milano, grazie a un accordo siglato tra Comune di Milano e Banco Bpm (proprietaria dell’opera), relativo alla concessione in comodato per i prossimi tre anni (rinnovabili fino a cinque).
La Sala Previati
Il capolavoro verrà esposto nella sala monografica dedicata all’artista, al piano nobile della Galleria d’Arte Moderna. La sala sarà comunque ripensata in un nuovo allestimento per consentire al pubblico una visione più articolata della produzione dell’artista, in dialogo con altri capolavori del Divisionismo come “Le due Madri” di Giovanni Segantini, e i dipinti di Emilio Longoni, Vittore Grubicy, Angelo Morbelli.

Il dipinto
“Maternità”, in cui la tradizionale rappresentazione sacra lascia posto ad una raffigurazione più semplice, è un’opera fondamentale poiché rappresenta una svolta nella carriera di Previati, oltre che un manifesto della pittura divisionista.
Nel dipinto il rapporto madre-figlio viene affrontato evidenziando la dimensione di affetti e tenerezza, rimarcati dalla scelta di colori caldi e puri che restituiscono un’atmosfera di quiete, mentre la luminosità irreale, che avvolge la Madonna che allatta il Bambino attorniata da una schiera di angeli in adorazione, conferisce una dimensione mistica alla scena. Per le sue dimensioni e il tipo di soggetto rappresentato, il dipinto sembra quasi avvolgere in un abbraccio il visitatore, trasmettendo quel senso di serenità e protezione che è proprio della maternità.
L’opera fu esposta nel 1891 alla Prima Triennale a Brera insieme a “Le due madri” di Segantini. L’anno successivo fu inviata al primo Salon de la Rose-Croix a Parigi e quindi alla Biennale di Venezia del 1901, nella sala monografica dedicata a Previati. Il dipinto venne quindi acquistato da Alberto Grubicy e poi passato nella collezione Hierschel de Minerbi, infine acquisito nel 1924 dalla Banca Popolare di Novara.
Attualmente è una delle opere di maggior pregio della collezione d’arte di Banco Bpm. Negli anni l’opera è stata infatti richiesta e concessa per progetti espositivi in sedi autorevoli fra cui la National Gallery a Londra, Palazzo Reale a Milano, il Mart di Rovereto, Palazzo dei Diamanti a Ferrara. Il dipinto è stato infine concesso in prestito alla Galleria d’arte Moderna Achille Forti di Verona dove è rimasto in esposizione durante gli ultimi due anni, dopo che aveva trovato posto nella medesima sede già nel 2019 in occasione della mostra “L’amore materno. Alle origini della pittura moderna da Previati a Boccioni”.