Sarà Letizia Ragaglia, attuale direttrice del Kunstmuseum Liechtenstein di Vaduz ed ex guida del Museion di Bolzano, a succedere a Tobia Bezzola alla direzione del MASI – Museo d’arte della Svizzera italiana. L’incarico diventerà effettivo nella primavera del 2026, al termine del mandato di Bezzola, in carica dal 2018.
La nomina è il risultato di un processo di selezione supportato da una commissione di esperti indipendenti, e segna una svolta per l’istituzione luganese: con Ragaglia, il MASI si prepara ad affermare una visione curatoriale dal respiro internazionale, capace di dialogare con le dinamiche europee dell’arte contemporanea, ma ben radicata nel contesto culturale svizzero e italiano.
Un profilo curatoriale solido e indipendente
Nata a Montebelluna nel 1969, Letizia Ragaglia ha costruito una carriera fondata su una solida formazione accademica – tra Italia e Francia – e su una lunga esperienza curatoriale che l’ha portata a dirigere due musei pubblici di rilievo in ambito europeo. Dal 2021 è alla guida del Kunstmuseum Liechtenstein, dove ha introdotto una programmazione attenta alla performance e alla sperimentazione, con artisti come Diamond Stingily, Invernomuto, Bethan Huws e Ana Lupas, quest’ultima protagonista di una retrospettiva in collaborazione con lo Stedelijk Museum di Amsterdam.
Precedentemente, tra il 2009 e il 2020, ha diretto il Museion di Bolzano, trasformandolo in un riferimento internazionale per la scena contemporanea. Qui ha curato oltre trenta mostre personali, lavorando con figure come Monica Bonvicini, VALIE EXPORT, Carl Andre, Rossella Biscotti, Tatiana Trouvé, e stringendo collaborazioni strategiche con istituzioni come il New Museum di New York, la Serpentine Gallery di Londra, il Fridericianum di Kassel, il Mumok di Vienna, il Mart e il Madre di Napoli.
Un’eredità curatoriale che guarda al territorio e all’Europa
La nomina al MASI rappresenta anche una significativa inversione di rotta rispetto alle dinamiche museali più recenti, spesso dominate da figure manageriali o dalla logica dell’intrattenimento culturale. Ragaglia porta con sé una visione curatoriale strutturata e autonoma, orientata a una riflessione profonda sull’arte contemporanea e sulla sua relazione con il pubblico e il contesto.
La sua presenza si inserisce in un momento di transizione per il MASI, che negli ultimi anni ha consolidato la propria identità attraverso grandi mostre e rafforzamento delle collezioni, aprendosi a una dimensione più internazionale senza perdere il legame con la Svizzera italiana.
Come dichiarato da Henry Peter, presidente della Fondazione MASI:
“Il suo profilo internazionale, solidamente radicato nella direzione museale, e la sua conoscenza del nostro contesto culturale rappresentano un valore fondamentale per il futuro del museo”.
Ragaglia, dal canto suo, ha espresso entusiasmo per la nuova sfida:
“Sono felice e onorata di iniziare questa nuova avventura a Lugano. Il MASI è una realtà dinamica e stimolante e sono impaziente di iniziare la collaborazione con il team e con le istituzioni culturali del territorio”.