RIETI – Sabato 16 marzo 2024 si è tenuta l’attesissima inaugurazione della sala dedicata al corredo funerario della Tomba XI della Necropoli di Colle del Forno, all’interno del Museo Civico Archeologico di Fara in Sabina. L’evento ha richiamato un grande numero di cittadini, studiosi e appassionati di storia, ansiosi di ammirare il celebre Carro del Principe di Eretum e gli altri preziosi reperti tornati finalmente a casa.
La cerimonia, che si è svolta nella Chiesa di Sant’Antonino Martire, è stata aperta dai saluti del Sindaco di Fara in Sabina, Roberta Cuneo, che ha sottolineato l’importanza di questo momento per la città e per l’intera Sabina. Il Sindaco ha ringraziato tutti coloro che hanno contribuito al recupero e alla valorizzazione del Carro del Principe e del suo corredo, definendoli “un patrimonio inestimabile che ci permette di conoscere meglio la storia e la cultura dei nostri antenati”.
Il Carro del Principe
Il Carro del Principe di Eretum è un carro da guerra di epoca orientalizzante (VIII secolo a.C.) rinvenuto nel 1970 all’interno della Tomba XI di Colle del Forno. Riccamente decorato con bronzi figurati, rappresenta un esempio eccezionale di arte e artigianato sabino.
L’antica città sabina di Eretum è nota unicamente per la necropoli di Colle del Forno, individuata presso una collina in località Casacotta nel territorio di Montelibretti (RM), in una zona destinata per lungo tempo all’allevamento dei cavalli del Regio Esercito e poi, dai primi anni Settanta, ad area di ricerche del CNR. Fu proprio durante l’impianto dei laboratori dell’Area della Ricerca che la Tomba XI fu trovata e scavata dai clandestini e prese la via del commercio antiquario. A seguito del suo saccheggio, iniziarono scavi regolari durante tutti gli anni Settanta che permisero di attribuire la pertinenza del sito ad Eretum, ripresi poi negli anni Duemila, completando il quadro storico e archeologico della necropoli.
Dopo essere stato trafugato il Carro finì in Danimarca, esposto alla Ny Carlsberg Glyptotek di Copenaghen. Il reperto è stato recuperato successivamente dalle autorità italiane e dallo scorso anno sono iniziati i lavori all’interno del Museo Civico Archeologico di Fara in Sabina per accogliere in via definitiva il Carro e i preziosi materiali della Tomba XI. I materiali rinvenuti sono stati esposti, prima nell’ambito della mostra che ha avuto luogo a Rieti (dall’8 maggio al 10 ottobre del 2021) presso Palazzo Dosi-Delfini e ora nel contesto del museo, dove da tempo sono custoditi i corredi delle altre tombe della necropoli di Eretum.
Il Museo Civico Archeologico di Fara in Sabina
È un luogo imperdibile per conoscere la storia e la cultura dei Sabini, un antico popolo che abitava l’Italia centrale. Il museo ospita una ricca collezione di reperti provenienti da due importanti città sabine: Cures ed Eretum.
Fondato nel 2001 all’interno del rinascimentale Palazzo Brancaleoni, il museo si è ampliato nel corso degli anni grazie a nuovi scavi archeologici. Le sue sale offrono un viaggio affascinante attraverso la vita quotidiana, la religione, le arti e le attività economiche dei Sabini.
Tra le sale più importanti:
- La sala della Scrittura: dedicata al cippo inscritto ritrovato nel Fiume Farfa, una preziosa testimonianza della lingua e della scrittura dei Sabini.
- La sala della Tomba XXXVI di Colle del Forno: dove sono esposti i corredi funerari di una ricca famiglia sabina, risalenti al VII secolo a.C.
La nuova sala del Museo
La nuova sala del Museo Civico Archeologico di Fara in Sabina è stata appositamente progettata per ospitare sia il Carro che i reperti in un contesto moderno e funzionale. La sala è dotata di pannelli esplicativi e di supporti multimediali che aiutano i visitatori a comprendere il significato storico e culturale dei reperti esposti.