LONDRA – L’artista di strada più famoso al mondo ha concluso la sua personale maratona artistica per le strade di Londra con un’opera altamente simbolica: un gorilla che solleva una saracinesca e libera una foca e degli uccelli dallo zoo di Londra. Si tratta dell’ultima creazione di Banksy, un vero e proprio manifesto animalista, un’accusa delicata e ironica alla prigionia degli animali.
Un safari urbano a tappe
Iniziata il 5 agosto, la serie di opere di Banksy, denominata “London Zoo”, è divenuta una sorta di appuntamento quotidiano. Ogni giorno, infatti, una nuova creazione è apparsa su un muro, un ponte o una saracinesca, raccontando storie di animali selvatici e domestici. Dalle scimmie che dondolano sui cavi della ferrovia ai pellicani che banchettano su un’insegna, passando per un lupo ululante sulla luna (purtroppo rubato) e un rinoceronte che sembra arrampicarsi su un’auto, Banksy ha creato un percorso artistico che ha attraversato tutta la città.
Un finale simbolico
Ma è proprio l’ultima opera, quella del gorilla allo zoo, a lasciare il segno più profondo. L’immagine di un animale che libera i suoi simili dalla prigionia ha scatenato un’ondata di emozioni e reazioni sui social media. Lo zoo di Londra ha accolto con entusiasmo il murale, che si è già trasformato in una nuova attrazione. “Siamo onorati che Banksy abbia scelto il nostro zoo per il gran finale della sua serie“, ha dichiarato il direttore dello zoo. “L’opera è un invito a riflettere sul nostro rapporto con gli animali e sull’importanza della conservazione della natura”.
Ammirazione e vandalismo
Nonostante l’entusiasmo del pubblico, le opere di Banksy non sono state risparmiate da atti di vandalismo. Un uomo incappucciato ha deturpato con della vernice spray il rinoceronte, l’ottava opera della serie. Un gesto che ha suscitato indignazione e ha messo in luce la fragilità di queste opere d’arte create nello spazio pubblico.
Banksy: l’arte come strumento di cambiamento
Banksy, come sempre, ha agito di notte, lasciando dietro di sé solo le sue opere e un alone di mistero. Ma il suo messaggio è chiaro: l’arte può essere uno strumento potente per sensibilizzare l’opinione pubblica e per promuovere il cambiamento.