NAPOLI – Nel contesto della continua lotta al traffico illecito di beni archeologici, è stato presentato al MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli il progetto “Il tesoro della legalità“.
Il progetto
Promosso dal Museo in collaborazione con la Procura di Napoli e l’Università degli Studi di Napoli Federico II, il progetto si propone di “liberare” dai sigilli centinaia di reperti sequestrati nel corso dei 50 anni di lotta al traffico illecito e restituirli allo studio e alla fruizione pubblica.
L’esito del progetto è la restituzione del patrimonio sequestrato giacente nei depositi del MANN, così come in altri siti museali.
L’iniziativa, che non vuole essere semplicemente un’operazione di natura amministrativa, rappresenta un’opportunità di creare una coscienza critica e storica riguardo a un fenomeno radicato: il trafugamento di opere d’arte e la falsificazione.
Gli esperti dei Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale sono stati impegnati per oltre un anno al fianco del personale del MANN. Sono stati esaminati 279 fascicoli, relativi ad altrettanti casi giudiziari, riguardanti il possesso illegale di opere d’arte ascrivibile a varie fattispecie di reato.
La collezione
Attualmente, sono stati “liberati” dai sigilli circa 5000 oggetti su un totale stimato di oltre 15mila reperti di varie cronologie e tipologie, riconducibili non solo al territorio campano, ma a tutta l’Italia meridionale e oltre: ceramiche, bronzi, terrecotte figurate, elementi di arredo marmorei e migliaia di monete greche, romane e medievali.
“L’eccezionale stato di conservazione della maggior parte dei reperti dissequestrati – spiega una nota – consente di ipotizzare la pertinenza ad antiche sepolture, purtroppo intercettate e saccheggiate da scavatori di frodo per andare a rimpinguare le casse del mercato illegale e clandestino di questi beni”.
Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli ha presentato la prima selezione di questi significativi reperti, appena restaurati, che saranno in futuro oggetto di una mostra.
Si tratta di una nuova costituenda collezione che il Direttore Paolo Giulierini propone di esporre in futuro al MANN2, presso l’Albergo dei Poveri, anche per il suo forte messaggio etico.
L’impatto sociale ed educativo
Uno degli obiettivi principali dell’iniziativa è, infatti, quello di trasmettere un importante messaggio, soprattutto ai giovani, spiegando loro che il furto illegale di opere e reperti archeologici mina la storia e l’identità nazionale. Crea, inoltre, una lacuna nella conoscenza del nostro passato, andando ad alimentare i traffici illeciti della criminalità organizzata e mettendo in pericolo i posti di lavoro dei giovani appassionati.
La Tomba del Cavaliere
In occasione del convegno, sono mostrate per la prima volta a Napoli le lastre della cosiddetta Tomba del Cavaliere, forse da Paestum.
Le tre lastre, ancora al centro di un’indagine internazionale, erano state affidate in custodia a Palestrina, poi nell’ambito del progetto “l tesoro della legalità” sono state assegnate definitivamente al MANN.
La Tomba del Cavaliere costituisce una chiara testimonianza della pittura funeraria di età ellenistica in ambito campano e lucano. Si tratta di un fenomeno artistico e culturale del tutto peculiare che si riscontra in numerosi territori della Magna Grecia tra IV e III secolo a.C., fino alla compiuta conquista romana.
Due cerimonie simboliche
Nel corso della giornata, si sono svolte due cerimonie simboliche. Nella prima, sono state restituite al museo due monete che erano state trafugate durante una rapina armata nel 1977 e poi finite sul mercato antiquario. Si tratta di un denario di Cesare e un aureo di Nerone. Nella seconda cerimonia, sono stati riconsegnati una serie di oggetti che si sono rivelati essere falsi e sono stati affidati al Laboratorio del falso dell’Università Roma3.