PALERMO – Un racconto visivo che attraversa i vicoli delle medine e le distese del deserto, sospeso tra la luce e la polvere, tra la materia e l’emozione. È questo il cuore di “Marocco, Atlante Sentimentale”, la mostra di Nicola Fioravanti che dal 16 aprile al 22 maggio 2025 trasforma il Centro internazionale di fotografia Letizia Battaglia ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo in una porta visiva sul Nord Africa. Curata da Daniela Brignone, storica dell’arte, e promossa da I-design e Contemporary Concept, l’esposizione conta 40 fotografie che offrono uno sguardo intenso, stratificato, sul Marocco come luogo della percezione e della memoria.
Una ricerca lunga quindici anni
Il legame tra Fioravanti e il Marocco nasce nel 2010, ma solo dopo quasi un decennio il fotografo torna a immergersi realmente in questo universo visivo, spinto da una necessità interiore di comprensione e restituzione. Non è più un’esplorazione esotica, ma un atto d’amore maturo: l’obiettivo si sposta dall’estetica all’essenza. Colori, geometrie, volti e gesti diventano segni di una mappa sentimentale che non aspira alla sintesi, ma alla risonanza.
Le immagini di Fioravanti non documentano: evocano. Dalle kasbah labirintiche ai mercati brulicanti, dalla pelle degli artigiani alle ombre delle medine, tutto è vissuto nella dimensione del presente, ma con la consapevolezza della sedimentazione del tempo. Ogni scatto è un punto di equilibrio tra caos e armonia, tra improvvisazione e struttura. In questa tensione si rivela la visione del fotografo, che fa del colore non un semplice elemento decorativo, ma la grammatica primaria del racconto.

Una mostra come diario emozionale
“Marocco, Atlante Sentimentale” si configura come un diario visivo che non segue una cronologia, ma una logica affettiva. Le immagini non sono ordinate per temi o luoghi, ma per stati d’animo: la quiete che precede il tramonto, l’energia del mattino nei vicoli, il mistero di uno sguardo che osserva da dietro una tenda.
“Da noi, si mangia con gli occhi”, dice un proverbio marocchino che risuona come un leitmotiv nella mostra. E Fioravanti lo interpreta alla lettera: le sue fotografie sono composizioni sinestetiche, in cui si percepiscono profumi, rumori, gesti, attese. Nulla è posato, eppure tutto sembra coreografato da un’intelligenza invisibile, quella della vita quotidiana che si dispone davanti all’obiettivo con naturalezza.
Palermo, crocevia culturale
Non è un caso che questa mostra debutti a Palermo, città stratificata, dove l’eco della dominazione araba è ancora visibile nei cortili, nei nomi delle strade, nelle geometrie dell’abitare. Come sottolinea la curatrice Daniela Brignone, “il lavoro di Nicola Fioravanti entra nel profondo della cultura e dell’anima di questo paese, presentato in un luogo che risuona ancora delle tante testimonianze derivate dalla dominazione araba”. Ogni scatto è un ponte tra sponde mediterranee, un invito a sospendere lo sguardo occidentale per lasciarsi trasportare in una dimensione altra, dove la bellezza risiede nell’imperfezione e nel dettaglio sfuggente.

L’assessore alla Cultura del Comune di Palermo, Giampiero Cannella, evidenzia come la mostra rappresenti “un’occasione preziosa per riflettere sulla forza delle tradizioni, sull’importanza di guardare con attenzione il nostro presente e sul valore della memoria storica”. In un tempo di frammentazioni culturali e crisi identitarie, l’arte di Fioravanti diventa spazio di dialogo, lente attraverso cui esplorare ciò che unisce.
L’esposizione – afferma il Console Generale del Regno del Marocco, Samira Bellali – offre ai visitatori palermitani, e anche siciliani, un viaggio visivo e sensoriale nel cuore dei vicoli colorati e delle scene della vita quotidiana marocchina, grazie allo sguardo del nostro talentuoso fotografo che ha saputo catturare l’autenticità e il fascino di un Marocco ricco per la sua diversità, per le sue tradizioni e per la generosità della sua popolazione”.
Dalla Sicilia al Marocco
Dopo la tappa palermitana, la mostra sarà presentata a Rabat, dal 1 al 18 dicembre, nella prestigiosa Galerie Bab Rouah, uno degli spazi pubblici più significativi per l’arte contemporanea marocchina. All’interno di una storica porta monumentale della città, le fotografie di Fioravanti saranno accolte in un contesto che amplifica la loro forza evocativa, in dialogo diretto con il territorio che le ha ispirate.

Il colore come linguaggio
Classe 1985, Nicola Fioravanti vive e lavora a Parigi. Il suo approccio fotografico è marcatamente cromatico: per lui il colore non è semplice attributo visivo, ma dispositivo narrativo, motore espressivo, chiave interpretativa del mondo. Le sue opere hanno ottenuto riconoscimenti internazionali, tra cui i Sony World Photography Awards, gli International Photography Awards (IPA), e sono state esposte in istituzioni come la Somerset House di Londra, la Pinakothek der Moderne di Monaco e il Centquatre-Paris.
Nel 2024 ha partecipato a una residenza d’artista presso il Festival Planches Contact di Deauville, vincendo il Premio del Pubblico, e ha esposto al Getxophoto in Spagna, uno dei festival europei più attenti alla fotografia nello spazio pubblico.
Vademecum
Marocco, Atlante Sentimentale”: il viaggio fotografico di Nicola Fioravanti in mostra a Palermo
16 aprile / 22 maggio