MILANO – Più di 350 eventi, tra cui 60 inaugurazioni, 50 workshop, talk e presentazioni, oltre 50 visite guidate e studio visit, si snoderanno attraverso Milano dall’1 al 6 aprile 2025, dando forma a un palinsesto che coinvolge 205 promotori tra istituzioni pubbliche, fondazioni, associazioni, gallerie e spazi indipendenti. Coordinata da Arte Totale ETS e sostenuta da Banca Generali, la Milano Art Week 2025 si conferma un laboratorio aperto sulle pratiche artistiche contemporanee, tra nuove sperimentazioni e riletture del patrimonio visivo.
La manifestazione si affianca alla ventinovesima edizione di miart, la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea organizzata da Fiera Milano, amplificando il respiro internazionale della città attraverso una programmazione diffusa che attraversa musei, gallerie, cinema e spazi non convenzionali.

Esplorazioni visive e percorsi inediti
Ad aprire le danze, il 31 marzo, sarà la proiezione al Cinema Arlecchino del film Land of Dreams di Shirin Neshat, presentato dal PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea e Cineteca Milano come parte del public program della mostra Body of Evidence (dal 28 marzo).
Il 2 aprile segna il debutto di alcune delle esposizioni più attese. Tra queste, Pastorale, progetto site-specific di Nico Vascellari per la Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale, e The Four Faces of a Man di Anna Boghiguian, ospitata alla GAM – Galleria d’Arte Moderna, che intreccia nuove sculture in marmo con opere storiche della collezione museale. Alla GAM arriva anche la personale di Ugo Rondinone, che mette in tensione il rapporto tra memoria e materia. Sempre il 2 aprile, il Museo di Storia Naturale inaugura Breathtaking, installazione di Fabrizio Ferri sulle conseguenze delle plastiche negli oceani.
Il 3 aprile, mentre inaugura miart, la Fondazione Prada apre al pubblico due nuove mostre: Typologien, un’indagine sulla fotografia tedesca del XX secolo, e NADA di Thierry De Cordier, che riunisce dieci dipinti dell’artista belga. Dal 5 aprile, il Museo del Novecento conclude il rinnovamento delle collezioni con i nuovi allestimenti delle sezioni Controverse modernità [Anni 20-40] e Segno e materia [Anni 50-60], oltre a inaugurare Rauschenberg e il Novecento, in collaborazione con miart e Fiera Milano, per il centenario dell’artista americano.
Arte, cinema e nuovi linguaggi
Il rapporto tra arte e cinema è uno dei fili conduttori di questa edizione. Alla Cineteca Milano, il focus su Chantal Akerman include la proiezione di Jeanne Dielman, 23, quai du Commerce, 1080 Bruxelles e una masterclass del professor Wouter Hessels (2 aprile). Il Cinema Anteo ospita invece l’anteprima assoluta di ARSA, il secondo lungometraggio dei MASBEDO (4 aprile).

Tra gli incontri più attesi, la lectio magistralis di Koyo Kouoh, curatrice della Biennale di Venezia 2026, organizzata da MAC – Milano Art Community (4 aprile, Teatro della Triennale). Il New York Times Art For Tomorrow Talks porta a Palazzo Reale una giornata di confronto su alleanze creative e nuove strategie culturali con ospiti come Nicola Ricciardi, Julia Blaut della Robert Rauschenberg Foundation e Carsten Höller.
Contaminazioni tra arte e design
L’intersezione tra arte e design è un altro tema portante della Milano Art Week, che si avvicina alla Design Week (7-13 aprile) con progetti che esplorano il confine tra le discipline. Tra questi, l’installazione Robert Wilson. Mother al Castello Sforzesco, che dialoga con la Pietà Rondanini, e la mostra Best of Both Worlds: Italy. Arte e Design in Italia 1915-2025 all’ADI Design Museum.

Il programma include anche interventi negli spazi indipendenti: da Mirrorball di Careof, che trasforma la Fabbrica del Vapore in un luogo di visione collettiva, a From One City to Another di Lucas Oliete Rubio da SettantaVentidue, frutto di un anno di residenze a Milano.