MILANO – Genio artistico del XX secolo, Pablo Picasso è stato indiscutibilmente anche un pioniere nella fusione di culture e stili artistici.
Picasso non considerava l’arte che lo ispirava come “primitiva”, in quanto non vedeva un “prima” e un “dopo” in essa, né tantomeno poteva accettare l’idea di un’arte “altra”, “diversa”. Per Picasso l’arte è sempre stata un continuum senza tempo, un Tutto da esplorare e reinventare costantemente. Il suo desiderio inarrestabile di aprire nuove strade lo ha spinto ad assimilare e reinterpretare una vasta gamma di influenze culturali, dalle sculture africane alle opere neolitiche, dall’arte oceanica a quella greca classica.
Il Mudec, Museo delle Culture di Milano presenta, dal 22 febbraio al 30 giugno 2024, la grande mostra Picasso: La Metamorfosi della Figura, a cura di Malén Gual e Ricardo Ostalé, che intende esplorare la continua rielaborazione artistica di Picasso e il suo lascito intellettuale, evidenziando il suo profondo rispetto per le manifestazioni artistiche di altre culture.
Le “metamorfosi” di Picasso
La mostra è suddivisa in sezioni secondo un percorso, in parte cronologico, che esplora la ricerca e lo studio della forma nelle opere di Picasso.
Uno sguardo verso altre culture (1906)
La mostra si apre con l’anno 1906, cruciale nell’opera di Picasso, poiché corrisponde alla scoperta dell’arte di altre culture, come quella egizia, iberica e l’arte tribale, chiamata in quel periodo “arte nera”. Queste scoperte lo portano a ripensare il modo in cui rappresentare la figura umana, lontano dai canoni occidentali.
Les Demoiselles d’Avignon
Questa sezione si concentra sull’opera rivoluzionaria di Picasso Les Demoiselles d’Avignon del 1907, in particolare sui suoi studi preparatori e il successivo passaggio al Cubismo. In mostra è presente un taccuino del 1907, il cosiddetto Quaderno n. 7, proveniente dalla Fondazione Pablo Ruiz Picasso – Museo Casa Natal, in cui vengono presentati 26 fogli che ospitano disegni e schizzi preparatori della grande opera; nonché il magnifico dipinto Femme Nue, in prestito dal Museo del Novecento di Milano. Entrambi – insieme ad alcune maschere africane sono il fulcro della sezione e rappresentano il cuore dell’intero percorso espositivo.
Cubismi (1908-1927)
In questa sezione si esaminano opere di Picasso dal 1908 al 1917 che mettono in luce il dialogo tra il Cubismo e le influenze delle sculture e delle maschere africane. In particolare, una scultura tribale, CHAMBA, mostra al pubblico il gancio diretto con il cubismo e con le opere cubiste di Picasso.
Dagli anni ’20 alla Seconda Guerra Mondiale
Questa sezione rivela la permanenza nell’opera di Picasso degli stilemi ereditati dall’arte dei popoli africani ed esplora, inoltre, le influenze africane e oceaniche nelle opere del periodo tra le due guerre mondiali.
Metamorfosi della figura
In questa sezione sono riunite le opere di Picasso dal 1930 al 1970, in cui viene evidenziata la trasformazione delle forme e l’approccio più morbido e organico dell’artista. In questo periodo, Picasso giunge all’essenza, alla magia della forma, che ha sempre cercato di afferrare. Molti esperti chiamano “metamorfosi” le creazioni di Picasso a partire dal 1925 e fino alla fine della sua vita. Si tratta di forme non imitative e decisamente lontane dall’illusione e dalla rappresentazione mimetica.
Picasso e l’arte africana: un’attrazione reciproca
Questa sezione celebra l’attrazione di Picasso per l’arte africana tradizionale e l’influenza che ha avuto sugli artisti africani contemporanei, evidenziando il reciproco riconoscimento.
Un dialogo intergenerazionale
Riprendendo proprio il senso di quest’ultima sezione, un aspetto significativo della mostra è l’attenzione dedicata alla reciprocità tra Picasso e l’arte africana contemporanea. Opere di artisti come Romuald Hazoumè, Gonçalo Mabunda e Cheri Samba sono esposte accanto a quelle di Picasso. Ciò che emerge è il riconoscimento dell’artista spagnolo come un interprete fondamentale dei fondamenti espressivi del continente africano. Questo dialogo interculturale e intergenerazionale sottolinea ancor più l’importanza dell’opera di Picasso.
L’esperienza multimediale e il catalogo
Attraverso videoinstallazioni, fotografie e reperti archeologici, la mostra presenta al pubblico anche un’esperienza multisensoriale, attraverso la quale approfondire il processo creativo di Picasso e il suo rapporto con le fonti artistiche primordiali che hanno plasmato la sua visione.
In occasione della mostra, 24 ORE Cultura ha pubblicato il catalogo “Picasso. La metamorfosi della figura”, insieme al volume monografico “Pablo Picasso”, della collana “Una vita per l’arte”, a cura di Francesco Poli. I volumi sono disponibili all’interno del bookshop della mostra, nelle librerie e online.
Vademecum
Via Tortona 56, tel. 02/54917 (lun-ven 10.00-17.00)
22/02/2023 – 30/06/2024
Orari: Lun 14.30 ‐19.30 | Mar, Mer, Ven, Dom 09.30 ‐ 19.30 | Gio, Sab 9.30‐ 22.30
Biglietti: Intero € 16 | Ridotto € 14
Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura.