MILANO – Il Cenacolo Vinciano, celebre per l’affresco dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, è ufficialmente sotto la gestione della Pinacoteca di Brera. Questa nuova assegnazione si inserisce nell’ambito del progetto di espansione del Polo Museale Statale di Milano che ha come fulcro la Grande Brera.
Con i suoi circa 500mila visitatori annui, il Cenacolo rappresenta un importante valore aggiunto per Brera, contribuendo a rafforzare la posizione della Pinacoteca tra i musei statali più visitati.
L’assegnazione del Cenacolo è parte delle recenti modifiche al decreto ministeriale del 2014, che riorganizzano i musei statali dotati di autonomia speciale. Il decreto, inviato agli organi di controllo a settembre 2024, include il Cenacolo nella lista degli istituti riorganizzati sotto la Pinacoteca di Brera, insieme alla Biblioteca Braidense e a Palazzo Citterio.
Il legame storico tra Brera e il Cenacolo e le reazioni contrastanti
Il direttore della Pinacoteca di Brera, Angelo Crespi, ha espresso soddisfazione per l’integrazione del Cenacolo Vinciano nella gestione della Pinacoteca, ritenendo che questa decisione rafforzerà il progetto della Grande Brera, apportando benefici significativi al sistema museale, sia lombardo che nazionale.
Come ricordato da Emanuela Daffra, ex direttrice del Polo museale della Lombardia, il legame tra il Cenacolo Vinciano e l’Accademia di Brera ha radici storiche profonde, specialmente nell’ambito della conservazione. Il Cenacolo è stato affidato allo Stato come museo grazie a Ettore Modigliani, direttore di Brera dal 1908 al 1937. Successivamente, il restauro del Dopoguerra fu promosso da Fernanda Wittgens, direttrice dal 1940 al 1957, e l’ultimo restauro è stato guidato da Carlo Bertelli e completato da Pietro Petraroia e Pietro Marani, anch’essi legati a Brera. Negli anni ‘90, il sovrintendente Bruno Contardi aveva già immaginato Brera e il Cenacolo come un unico polo museale.
Nonostante l’entusiasmo per la creazione di un grande polo museale a Milano, che potrebbe competere con istituzioni come gli Uffizi a Firenze, ci sono state reazioni contrastanti. Cesare Bottiroli, segretario Fp Cgil, ha espresso preoccupazione per il possibile “depotenziamento” di altri siti del Polo museale lombardo, come la Certosa di Pavia o le Grotte di Catullo a Sirmione, temendo che le risorse possano essere concentrate solo su Brera. Inoltre, la cronica carenza di personale solleva dubbi sulla capacità di gestire adeguatamente i nuovi incarichi. Uno sciopero del personale di Brera è già previsto per il 7 dicembre, in concomitanza con l’inaugurazione di Palazzo Citterio, che sarà dedicato all’arte del Novecento.