ROMA – Cinque reperti archeologici di straordinario valore storico e culturale, provenienti dall’Iraq e illecitamente esportati, tornano nel loro paese d’origine grazie all’operazione condotta dal Comando Carabinieri TPC. L’indagine, avviata dal Nucleo TPC di Monza, ha portato al sequestro di quattro coni in terracotta e una tavoletta cuneiforme, risalenti al III millennio a.C., che sono stati restituiti ufficialmente all’Ambasciata della Repubblica dell’Iraq a Roma il 29 gennaio 2025.
Un recupero che nasce dal web
L’indagine ha avuto origine da una segnalazione dell’Ambasciata irachena, che aveva individuato i reperti in vendita sul sito di una nota casa d’aste milanese. Grazie all’immediata attività investigativa dei Carabinieri del Nucleo TPC di Monza, è stato possibile verificare l’autenticità e la provenienza illecita dei manufatti, portando la Procura della Repubblica di Milano a disporne il sequestro.
L’inchiesta ha portato al deferimento di tre persone: i due proprietari dei reperti e un dipendente della casa d’aste, ai quali è stata contestata la violazione dell’articolo 518-novies del Codice Penale, relativo all’alienazione illecita di beni culturali.

I manufatti recuperati
I reperti sequestrati includono:
- Quattro coni in terracotta con iscrizioni reali commemorative della costruzione di edifici templari, risalenti al regno di Gudea di Lagash (circa 2200-2150 a.C.).
- Una tavoletta cuneiforme della III Dinastia di Ur (circa 2100-2000 a.C.), appartenente al 4° anno di regno di Amar-Suen (2044 a.C.). Il testo, inciso su entrambi i lati, è un documento amministrativo che elenca prigionieri di guerra assegnati al tempio di Shara di Umma e presi in consegna dal governatore della città.
Questi manufatti rappresentano una preziosa testimonianza della civiltà mesopotamica, una delle più antiche della storia, e il loro recupero costituisce un passo importante nella lotta contro il traffico illecito di beni culturali.
Il ruolo chiave del Comando Carabinieri Tpc
L’operazione rientra nell’attività svolta dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, che da oltre cinquant’anni è in prima linea nella protezione del patrimonio artistico e archeologico, sia a livello nazionale che internazionale.
L’azione di contrasto al traffico illecito di opere d’arte si basa su un’ampia rete di collaborazione tra istituzioni, comprendente Forze di Polizia italiane e straniere, magistratura, enti pubblici e privati, oltre che cittadini e studiosi. Questo approccio ha permesso all’Italia di diventare un punto di riferimento a livello globale nella tutela dei beni culturali.
La restituzione dei cinque reperti all’Iraq si inserisce inoltre nel quadro della Convenzione UNESCO del 1970, che sancisce il dovere degli Stati firmatari di combattere il traffico illecito di beni culturali e di favorire la restituzione delle opere sottratte illegalmente.