ROMA – Torna anche quest’anno l’appuntamento con il ciclo incontri di Storia e Arte “Luce sull’Archeologia” al Teatro Argentina. In totale saranno otto gli appuntamenti, da gennaio ad aprile, che si svolgeranno la domenica alle 11 (12 e 26 gennaio, 9 e 23 febbraio 8 e 22 marzo, 19 aprile e un incontro straordinario il 21 aprile in occasione del Natale di Roma).
Protagonisti di questi inediti percorsi nella storia e nell’arte sono storici, filologi, archeologi, architetti, epigrafisti, scienziati a cui si aggiunge la preziosa partecipazione di musicisti e specialisti di strumenti musicali del mondo antico. Come di consueto, ad aprire ogni incontro saranno i contributi introduttivi dello storico dell’arte Claudio Strinati, del direttore dei giornali Archeo e Medioevo, Andreas M. Steiner e del direttore associato dell’Istituto Nazionale di Studi Romani Massimiliano Ghilardi.
Il primo appuntamento è previsto per il 12 gennaio con “Le origini di roma tra mito e storia”. Carmine Ampolo, professore emerito di Storia Greca alla Scuola Normale Superiore di Pisa, Orietta Rossini, responsabile del Museo Ara Pacis di Roma, e Anna Mura Sommella, già direttrice dei Musei Capitolini di Roma, illustreranno i contesti archeologici dell’area centrale di Roma per comprendere la formazione della città, in particolare gli scavi del Foro di Cesare e quelli sul colle Palatino. Entrambi contraddicono la ricostruzione incentrata su un atto di fondazione attribuito a Romolo e favoriscono l’idea di un processo che ha momenti salienti in fasi diverse. Previsto un approfondimento sul Tempio di Giove Capitolino e un racconto delle origini di Roma attraverso sette capolavori ispirati al simbolo della città, la Lupa.
Il secondo appuntamento, dal titolo “Enea, Roma e il Tevere”, si terrà il 26 gennaio. Antonio Marchetta, professore di Lingua e Letteratura Latina alla Sapienza e Socio Ordinario dell’Istituto di Studi Romani, e Fausto Zevi, professore emerito di Archeologia e Storia dell’Arte Greca e Romana alla Sapienza, ripercorreranno l’arrivo di Enea alla foce del Tevere e la risalita del fiume fino alla citta’ palatina di Evandro, che prefigura l’insediarsi sul Palatino di Augusto. Pur senza incidere sulla tradizionale leggenda di fondazione ad opera di Romolo e Remo, il racconto istituisce un tramite diretto fra Troia e Roma. Si rifletterà anche sulla proposta formulata da J. Carcopino esattamente un secolo fa, di riconoscere nella fortificazione primitiva di Ostia il modello cui si e’ ispirato Virgilio per il castrum dei Troiani alla foce del fiume. Mentre, l’Eneide di Virgilio ci permettera’ di scoprire la dialettica fra memoria troiana e nuova realtà laziale.
Il 9 febbraio si svolgerà il terzo appuntamento intitolato “Per volere degli Dei”. Piero Bartoloni, professore di Archeologia Fenicio-Punica a Sassari, e Annalisa Lo Monaco, professoressa di Archeologia Classica alla Sapienza, ripercorreranno la storia di Cartagine e della sua regina Didone, a cui sara’ accompagnato anche un excursus lirico di arie ispirate proprio all’infelice regina, amata e abbandonata da Enea, con opere tratte da Vinci, Cavalli, Mercadante, Purcell ed eseguite da Silvia Pasini (Mezzosoprano), Andrea Fossa (Violoncello) e Marco Silvi (Clavicembalo).
Il quarto appuntamento si terrà il 23 febbraio con “La conquista del Lazio, tra storia, mito e religione”. Marisa De Spagnolis, già direttrice del Museo Archeologico di Sperlonga, Massimiliano Di Fazio dell’Università di Pavia, e Alessandro Pagliara, professore di Storia Romana a Parma, parleranno di Ulisse contro i Lestrigoni, di Odisseo ed Enea nella terra di Circe, della scoperta delle sculture marmoree nella grotta-ninfeo della villa di Tiberio a Sperlonga.
Quinto appuntamento, dal titolo “Roma, il Lazio dei ciclopi e lo sguardo dei greci”, sarà l’8 marzo. Luciano Canfora, professore emerito di Filologia Greca e Latina ai Bari e coordinatore scientifico della Scuola Superiore di Studi Storici di San Marino, Paolo Sommella, professore emerito di Topografia dell’Italia antica alla Sapienza, e Massimiliano Valenti, professore di Topografia antica all’Università della Tuscia-Viterbo e direttore dei Musei Civici Albano Laziale, illustreranno i grandi momenti urbanistici della Roma Repubblicana e del Lazio dei ‘Ciclopi’ con riferimento alle mura poligonali e alla discussione sulla loro datazione e la loro origine.
Sesto appuntamento il 22 marzo con “Testimonianze scritte e architettura”. Francesco Maria Galassi, professore Archaeology, College of Humanities, Arts and Social Sciences Flinders University, Australia, e direttore Fapab Research Center, Silvia Orlandi, professoressa di Epigrafia Latina alla Sapienza, e Alessandro Viscogliosi, professore di Storia dell’Architettura alla Sapienza, ci racconteranno come parlavano e scrivevano gli abitanti di Roma nei primi secoli della sua storia, ovvero il latino di Numa Pompilio, seguirà una lectio sulle origini della medicina a Roma e un approfondimento sulle prodigiose architetture romane.
Il 19 aprile si terrà il settimo incontro: “Roma città aperta tra rappresentazione e realtà”. Carmine Ampolo, professore emerito di Storia Greca alla Scuola Normale Superiore di Pisa, Francesca Cenerini, professoressa di Storia Romana all’Alma Mater Studiorum di Bologna, e Stefano Tortorella, professore di Archeologia e Storia dell’Arte Greca e Romana e Direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici alla Sapienza, affronteranno Roma ‘città aperta’, tra rappresentazione e realtà; le residenze gentilizie e templi in età arcaica attraverso il sistema delle decorazioni fittili negli edifici del Lazio e dell’Etruria; il ruolo delle donne nella narrazione delle origini di Roma.
Infine, chiude il ciclo “Da Troia a Roma: il lungo viaggio degli eroi” il 21 aprile. Uno speciale appuntamento che si inserisce nell’ambito dei festeggiamenti del Natale di Roma, con Massimiliano Ghilardi, Eugenio La Rocca, professore emerito di Archeologia e Storia dell’Arte Greca e Romana alla Sapienza, Domenico Palombi, professore di Archeologia Classica alla Sapienza, per un approfondimento sui Penati romani trasferiti da Troia in Italia da Enea; sugli Eroi greci fondatori di città latine e sulla tragedia delle origini di Roma, il Rumon di ignis, un’occasione per indagare la complessa ed eclettica personalità dell’autore e conoscere più da vicino la genesi dell’opera teatrale.