SANREMO – Sarà in esposizione all’ingresso del Teatro Ariston, per tutta la durata del Festival di Sanremo, l’autoritratto del pittore fiammingo Peter Paul Rubens.
La decisione è stata annunciata nei giorni scorsi da Anna Orlando, curatrice della mostra dedicata a Rubens, ospitata fino al 5 febbraio al Palazzo Ducale di Genova, e dal presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti.
Rubens – ha detto Toti – “è certamente una star pop della pittura come il Festival di Sanremo, per quanto riguarda l’arte canora, è l’evento più pop che ci sia in Italia”. “È un modo per promuovere in modo trasversale le nostre istituzioni culturali – ha continuato il governatore – come la principale di questa città che è il Ducale, e un modo di far ammirare un dipinto simbolo di una mostra bellissima alle tante persone che arriveranno all’Ariston per vedere altro ma magari, suggestionato da questa visione, deciderà di visitare Genova e le sue bellezze”.
“L’idea – ha spiegato Anna Orlando – era festeggiare con Regione Liguria, che è uno dei partner e ha partecipato a livello di comunicazione. È il primo step di un progetto di valorizzazione del patrimonio artistico regionale mirato a sottolineare con qualche personalità forte, con qualche capolavoro, a un coinvolgimento trasversale che vada al di là della nicchia degli appassionati d’arte. Sanremo è di tutti, come Rubens è tutti”.
La scelta dell’opera non è stata quindi casuale. “L’autoritratto – ha proseguito Orlando – è un’immagine iconica di questo grandissimo artista che, tornato dal suo viaggio in Italia, diventa la star della nuova pittura europea. È un’immagine replicata infinite volte, viene incisa ed è un must collezionistico perché si collega questo volto di una persona elegante che fa un figurone e viene conosciuto in tutta Europa“.
Nel frattempo, la mostra è stata un successo di pubblico, con più di 70mila visitatori. “Oltre le nostre aspettative – ha puntualizzato Beppe Costa, presidente della Fondazione Palazzo Ducale, sottolineando: “Abbiamo avuto un pubblico molto variegato, dalle scuole agli esperti d’arte. È stata una mostra molto pop, come piace dire, perché è veramente accattivante e riesce ad attirare il pubblico più ampio possibile”.