LONDRA – È scomparsa all’età di 81 anni, lo scorso 29 dicembre a Londra, la stilista inglese Vivienne Westwood. Nata l’8 aprile 1841, in un villaggio del Derbyshire, da due operai tessili, dopo essersi trasferita con i genitori a Londra nel 1958, Vivienne studia moda e oreficeria alla Harrow School of Art, che però abbandona dopo un anno. Vivienne con il suo stile unico e inimitabile ha segnato la storia del costume, facendo diventare di moda lo stile punk e guadagnandosi, al contempo, il titolo di Dama dell’Ordine dell’impero Britannico. I
n oltre 50 anni di storia del suo marchio, ha usato la passerella come manifesto per i suoi stament politici. Signora della moda britannica, madrina dell’estetica punk, Vivienne Westwood ha, infatti, dato tutta sé stessa nell’impegno a sostengo delle cause civili ed ambientali, diventando una vera icona green, travalicando i confini della moda.
Malata da tempo, aveva fatto una delle ultime apparizioni a Firenze, 14 mesi fa, per ricevere l’ultimo premio della sua lunga e strepitosa carriera, alla Fortezza da Basso il 26 ottobre 2021, nell’ambito della XIII Florence Biennale. Mostra internazionale di arte contemporanea e design. A consegnarle il “Premio Leonardo da Vinci” alla carriera (per il design) fu il Direttore generale della manifestazione, Jacopo Celona, durante una cerimonia particolarmente affollata e contrassegnata da un diluvio di flash e di applausi.
Questa la motivazione del premio: «in riconoscimento di una produzione creativa rivoluzionaria che ha segnato la storia del design della moda nel corso degli ultimi cinquant’anni, cambiando e ampliando il concetto di femminilità, e per aver ideato e promosso campagne innovative con l’obiettivo di proteggere la vita sulla nostra Madre Terra».
Rimarrà nella memoria di quanti erano presenti alla cerimonia, anche il suo manifesto per il mondo che la stilista volle leggere in inglese e in italiano e che intitolò “Lettera-SOS per salvare il pianeta”.
Questo il testo integrale: «La parola Economia Mondiale significa ‘gestione della CASA’. La Madre Terra è la nostra casa, per tanto, su scala mondiale, economia equivale a sostenibilità. Non la abbiamo. Non abbiamo futuro. Il nostro sistema finanziario si fonda su guerre perpetue, guerre commerciali e competizione; è la causa del cambiamento climatico. Le guerre vengono combattute per i territori e la manodopera a basso costo. La vera economia è basata sul valore della terra. “La terra non appartiene a nessuno”. Noi ne siamo custodi. Bisognerebbe versare un contributo al portafoglio pubblico per l’uso della terra, un enorme entrata mai sfruttata. NO ALLE TASSE! Tutte le altre transazioni da uomo a uomo. Cooperazione non competizione. Distribuzione equa della ricchezza. Ho un piano per salvare il mondo che può funzionare perché ho analizzato il problema e ho la soluzione. La mia squadra, Climate Revolution, ha iniziato la campagna per un’economia basata sulla Terra grazie al suo ri-selvaggiamento; abbiamo l’obiettivo di creare corridoi per la natura selvaggia. Chiediamo la cooperazione del Governo».