TARANTO – Giovedì 29 dicembre, Eva Degl’Innocenti, direttrice del MArTA, il Museo Archeologico Nazionale di Taranto, in una conferenza stampa che si è tenuta nella Sala Incontri, ha dato il suo addio al Museo. L’incontro, oltre ad essere stato un momento per salutare la comunità con cui la direttrice ha instaurato, nel corso del suo doppio mandato, un saldo e proficuo rapporto, è stata anche l’occasione per presentare il bilancio degli anni alla guida dell’Istituzione tarantina e gli obiettivi futuri.
Sono stati quindi illustrati i progetti e le attività portate avanti dal Museo, che hanno permesso l’affermazione virtuosa dell’Istituto ad autonomia speciale nel panorama regionale, nazionale e internazionale, costruendo reti e relazioni importanti di diplomazia culturale con interlocutori istituzionali e privati.
Come ha ricordato Degl’Innocenti, in un a intervista rilasciata a La Repubblica “La ricerca è stata messa al primo posto nella politica curatoriale e il laboratorio di restauro è uscito da dietro le quinte per far comprendere la complessità del lavoro e le competenze. Sono stati aperti laboratori alle scuole, credo molto nell’elemento educativo dei musei. Inoltre sono state avviate collaborazioni con Università italiane, europee ed extraeuropee, moltissime le pubblicazioni scientifiche”.
Numerose sono state le iniziative che hanno visto protagonista la musica, la danza, il teatro, l’arte contemporanea in generale. Mentre nel campo archeologico, uno degli obiettivi è stato la valorizzazione dei reperti.
Oggi il Museo si presenta come un moderno polo scientifico, culturale e di formazione, perfettamente integrato con il territorio, attivo tanto nella ricerca, quanto nelle attività di restauro e di esposizioni intese a coinvolgere sempre più i visitatori. Un Museo tecnologico, digitalizzato, aperto alla comunicazione (è presente su tutti i social, compreso TikTok). Insomma, “Un MArTA di tutti e per tutti” – come ha sintetizzato la ex direttrice.
Quello realizzato in queste sette anni è stato un percorso di crescita, anche in termini propriamente economici. Basti pensare che oggi, rispetto al 2015, il MArTA conta un più 119 per cento dei ricavi e un più 40 per cento di visitatori (compreso il periodo Covid).
Per quanto riguarda il futuro del Museo, sono stati già delineati gli obiettivi che s’intendono perseguire, continuando nel solco già tracciato.
A livello gestionale l’interim sarà garantito dal ministero della Cultura. Rimane in carica il comitato scientifico composto da Danilo Leone, Maria Turchiano, Grazia Semeraro, Augusto Ressa e Luca Mercuri, il cda e i revisori dei conti.
Degl’Innocenti andrà ora a dirigere tutto il settore dei Musei Civici di Bologna, “12 musei più due da creare”.
Ma come ha sottolineato la ex direttrice, quello con Taranto non è un vero e proprio addio visto che “Taranto e Bologna hanno sottoscritto un protocollo d’intesa”.