LIVORNO – Fino al 20 gennaio 2022, la Pinacoteca Comunale Carlo Servolini a Collesalvetti, in provincia di Livorno, ospita la mostra Dans le noir. Charles Doudelet e il simbolismo a Livorno, ideata e curata da Francesca Cagianelli in occasione del 160° della nascita di Charles Doudelet.
Realizzata con la partecipazione di Gio Batta Bertonati, fratello di Emilio Bertonati, gallerista, critico d’arte, pittore e incisore (Levanto, 20 febbraio 1934 – Milano, 4 maggio 1981), di cui si celebra quest’anno il 40° dalla scomparsa, l’esposizione presenta un corpus di 20 disegni inediti di uno dei più prestigiosi protagonisti del simbolismo belga, Charles Doudelet, a due anni dalla prima mostra colligiana a lui dedicata.
Oltre a consentire un approfondimento sulla straordinaria personalità dell’artista belga, la mostra è l’occasione per un confronto con una compagine di giovani artisti Livornesi destinati a entrare d’ora in avanti nell’ambitissima lista del Simbolismo labronico.
La mostra colligiana inaugura, dunque, un nuovo capitolo della storia dell’arte del territorio, legato ad alcune vicende artistiche del primo Novecento livornese ancora in larga parte oscure. In particolare tra le acquisizioni indiscutibili di questo importante evento espositivo bisogna annoverare il rilancio dell’identità simbolista di alcuni artisti finora ascritti nell’alveo di un orientamento genericamente postmacchiaiolo, quali in particolare Gino Romiti, di cui si festeggia quest’anno il 140° dalla nascita, e candidato, proprio in quest’occasione, ad assurgere a decano del Simbolismo livornese.
Si celebra quindi con l’attuale mostra, così come nell’ambito dell’ampio e documentato catalogo (Pacini editore), un’opportunità significativa per il decorso della storia dell’arte del Novecento in Toscana, rispetto alla possibilità di tracciare nuovi percorsi di un più aggiornato e complesso panorama artistico, all’interno del quale alcuni protagonisti del sodalizio afferente allo storico Caffè Bardi traggono dal dialogo e dalla familiarità intrapresi con Doudelet, le ragioni profonde di un rinnovamento stilistico in linea con il simbolismo internazionale.
Nell’inedito percorso dedicato al Simbolismo livornese, domina su tutti l’amico fraterno di Doudelet, Benvenuto Benvenuti – anch’egli celebrato oggi nel 140°dalla nascita – che, residente nel villino antignanese contiguo alla leggendaria villa Medusa abitata dall’artista belga, strinse con quest’ultimo un sodalizio quasi sacerdotale scandito da occasioni di eccezionale potenziale storiografico: in primis la monografia Ciò che penso dell’arte di Benvenuto Benvenuti, pubblicato a cura delle Arti Grafiche S. Belforte & C. di Livorno 1923, il cui manoscritto, datato Roma, 25 gennaio 1923, fu ristampato in facsimile nel 1946: si tratta della rarità bibliografica Ce que je pense de l’art de Benvenuto Benvenuti (Édition publiée à Lucques dans l’imprimerie A. Lippi, sous la protection de l’Epée de l’Archange S.T Michel, Édition numérotée de 104 exemplaires, 1946), esposta nell’attuale mostra.
Ad arricchire il percorso espositivo anche una sezione documentaria ricca di novità e di suggestioni, oltre che di preziose rarità bibliografiche, tra cui all’introvabile esemplare della monografia di Charles Doudelet a firma di Ermanno Viezzoli (Trieste, Tipografia Moderna S.A., 1944), conservata presso Fondazione Livorno (Donazione Famiglia Argentieri).
L’esposizione prevede anche un Calendario Autunnale dal titolo “Oltre il velo di Iside”, promosso dal Comune di Collesalvetti, ideato e curato da Francesca Cagianelli, dedicato alle problematiche della circuitazione dell’esoterismo tra la Toscana e l’Europa, denso di sorprese e di rivelazioni.
La mostra è presieduta da un Comitato Scientifico costituito da Francesca Cagianelli, Conservatrice della Pinacoteca Comunale Carlo Servolini; Maurice Culot, architetto, urbanista e editore belga, Presidente del Gruppo Internazionale di Architettura Arcas; Dario Matteoni, storico dell’arte, Direttore dell’Accademia di Belle Arti, “Alma Artis, Pisa; Andrea Muzzi, storico dell’arte, già Direttore Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena Arezzo e Grosseto, William Pesson, architetto e storico francese dell’architettura, socio del Gruppo Internazionale di Architettura Arcas; Silvia Vallini, Funzionario del Ministero degli Esteri.
E’ inoltre promossa dal Comune di Collesalvetti, Fondazione Livorno, Fondazione Livorno – Arte e Cultura, con il Patrocinio del Ministero della Cultura, dell’Ambasciata del Belgio a Roma e della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Pisa e Livorno, in collaborazione con la Società Teosofica Italiana, ideata e curata da Francesca Cagianelli in occasione del 160° della nascita di Charles Doudelet.
Info: 0586 – 980251/2 pinacoteca@comune.collesalvetti.li.it; www.comune.collesalvetti.li.it