NAPOLI – Il Mann, Museo Archeologico Nazionale di Napoli e il Mufoco Museo di Fotografia Contemporanea presentano, dall’8 novembre 2023 all’8 gennaio 2024, WEST, la mostra di Francesco Jodice, curata da Matteo Balduzzi e promossa in collaborazione con Electa.
L’esposizione, composta da 20 opere fotografiche provenienti dalle collezioni del Mufoco, racconta il sorgere e il declino del grande impero occidentale, dall’inizio della Gold Rush (1848) al crollo della Lehman Brothers (2008).
Una narrazione visiva tra miraggi e fallimenti
Dopo tre lunghi viaggi compiuti tra il 2014 e il 2022, in una delle più antiche strutture geologiche del pianeta, Francesco Jodice rilegge la nostra storia. Attraverso le sue fotografie, Jodice ci restituisce una narrazione visiva di miti, ruderi, utopie, miraggi e fallimenti che hanno segnato un’epoca caratterizzata da una bramosia inarrestabile di ricchezze immediate.
California, Nevada, Utah, Wyoming, Arizona, Colorado, New Mexico, Nebraska, Texas, con l’inclusione delle aree contigue messicane, sono alcuni degli stati dove ha avuto luogo la corsa all’oro, territori percorsi da Francesco Jodice per il suo articolato progetto di ricerca WEST.
Il connubio tra geologia e archeologia
Il fulcro dello straordinario lavoro di Jodice risiede nell’incontro tra la peculiare geologia di quest’area e i resti archeologici di una stagione segnata da una frenesia incontrollata verso la ricchezza. Le opere del fotografo sono affiancate da testi e immagini d’archivio, definiti dall’artista come “minerali e detriti culturali”, che tracciano la storia economica, geologica, politica e culturale del secolo americano, costituendo le fondamenta teoriche e poetiche del progetto.
Atlante, primo capitolo di una trilogia video
L’opera Atlante (2015), primo capitolo di una trilogia video dedicata al Secolo Americano, realizzata in parte nella Sala della Meridiana del MANN, completa l’esperienza espositiva, creando un ulteriore cortocircuito negli spazi del Museo.
Il progetto si inserisce in una riflessione più ampia sulla nozione di archeologia, ridefinendo gli spazi e i tempi, in sintonia con i più recenti dibattiti della disciplina.
Un dialogo tra passato e contemporaneità
L’esposizione, non solo mette in luce la connessione tra il progetto WEST e lo spazio espositivo, ma contribuisce ad alimentare un dialogo tra le espressioni visive del passato e quelle della contemporaneità, riflettendo l’impegno del MANN nell’esplorare tali connessioni all’interno dei propri programmi espositivi temporanei.
«Quando inizia l’archeologia? – Afferma Paolo Giulierini, direttore del MANN. – Già ieri è passato. Grandi Musei come il British espongono gettoni telefonici o carte di credito, per dar conto di quelle che saranno le tracce materiali delle nostre generazioni fra mille e più anni. Di più l’America del West, a differenza del Messico o di parti dell’America Latina non è mai stata abituata ad un concetto di archeologia simmetrico al nostro. Per il West il passato sono già i villaggi nati intorno alla corsa all’oro, quelli dei pistoleri o i set dismessi dei celebri film. Nessuno ha il diritto di stabilire un confine tra antico e recente. Nel momento in cui pensa ad un concetto esso è già volato via nei nostri ricordi».
Accompagna la mostra il volume edito da Electa, che presenta l’intero corpus di WEST, costituito da 70 immagini.