ROMA – L’Apollo di Veio impercettibilmente infastidito, imperturbabili, invece, i due sposi dagli occhi a mandorla mollemente sdraiati sul loro celebre sepolcro di terracotta. Con i consueti rumori da cantiere, al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia fervono i lavori per la serata del 7 luglio del Premio Strega, che ogni anno riunisce nel ninfeo della villa il fior fiore degli scrittori che si sono particolarmente distinti nei dodici mesi per l’assegnazione del più importante premio letterario italiano.
Andare a visitare il Museo Etrusco di Villa Giulia è doveroso come una visita ad un parente molto avanti con gli anni che non vedi da tempo. La parentela è un po’ lontana ma che gli Etruschi siano i nostri antenati è fuor di dubbio. E a Villa Giulia questi nostri maggiori hanno la casa più bella del mondo, e la più importante.

Da villa cardinalizia a Museo modernissimo il passo non è stato breve, ci sono voluti secoli, ma ne valeva la pena. Oggi è il più importante museo etrusco al mondo: d’accordo che reperti etruschi li trovi anche ai Musei Vaticani, in Campidoglio, a Londra e nei paesi che hanno segnato la civiltà più misteriosa della nostra epoca: Veio, Tarquinia, Formello, Vulci, Sutri, Cerveteri: tutti hanno un piccolo museo etrusco, con reperti tornati alla luce nei campi circostanti. La logica è quella di conservare i resti archeologici là dove sono stati disseppelliti. Oggi perfino il governo inglese sta seriamente considerando, dopo decenni di dinieghi, l’opportunità di restituire alla Grecia i fregi del Partenone che furono prelevati ad Atene da un archeologo britannico di pochi scrupoli.
Ma quello che il museo di Villa Giulia conserva nelle sue modernissime sale a prova di ladri, di inquinamento e di ogni tipo di rischio, è quanto di più bello e di più importante si possa pensare. Una domenica baciata dal sole è l’occasione che la Pro Olgiata, associazione che organizza occasioni di incontro con la bellezza, non si è lasciata sfuggire. Anche perché l’Olgiata è l’unico centro residenziale al mondo che possa vantare una convivenza, quasi una coabitazione, con gli etruschi, di cui conserva nel sottosuolo molti reperti: almeno una tomba inesplorata, come il Monticchio, una strada di raccordo fra Veio e Ceri, l’antica Cerveteri, e chissà quanti resti archeologici si troverebbero ancora se la comunità di oggi si dedicasse alla scoperta della comunità di ieri, perché la civiltà etrusca è nata, si è sviluppata ed è scomparsa proprio fra queste terre.
E’ una delle tre teorie sulla sua origine: chi vuole gli Etruschi scesi dal nord, chi saliti invece dall’Oriente, o più verosimilmente autoctoni dell’Italia. Una piccola, grande civiltà: nel periodo del suo massimo fulgore si estendeva dalla Liguria alla Campania e oltre, è durata otto secoli, fino al fatale scontro con la Roma che mirava all’impero. Resta il mistero della lingua: oggi leggiamo la sua scrittura ma non sappiamo come parlavano. Ma ne ammiriamo la raffinatezza dei gioielli, l’eleganza degli oggetti, l’arditezza dei templi votivi.
Guida della visita a Villa Giulia è stato l’archeologo di fama Fabrizio Vistoli, che agli etruschi ha dedicato studi faticosi, ricerche susseguite negli anni, con l’occhio sempre rivolto alle novità che in quel campo possono essere all’ordine del giorno. Del resto non passa mese che i carabinieri del nucleo di tutela del patrimonio artistico non mettano le mani su bande di tombaroli e i loro ricettatori o recuperino vasi, statue, bronzi, monili, armi, strumenti di culto o anche oggetti per la casa, materiale preziosissimo che va a ad arricchire ulteriormente musei come Villa Giulia. Gli etruschi furono un popolo bon vivant, amante della cultura, maestri di idraulica tanto da insegnarla ai Romani, più inclini all’arte che alla guerra. Che pure si sono trovati a dover fare per respingere aggressori decisi a sterminarli. Allora come oggi. La storia si ripete.
Vademecum
Museo Nazionale Etrusco Villa Giulia Piazzale di Villa Giulia, 9
ORARI
Orario estivo (dal 27 Marzo 2022): Martedì-Domenica 9.00-20.00 (ultimo ingresso 19.00, chiusura sale 19.30).
Orario invernale (dal 1° Novembre): Martedì-Domenica 8.30-19.30 (ultimo ingresso 18.30, chiusura sale 19.00).
CHIUSURE
Chiuso il lunedì, il 25 dicembre e il 1 gennaio.
Biglietti Intero 10 € Ridotto 2 €
Telefono: 06 322 6571