L’arte di Oscar Piattella incontra la moda di “Made in Tomboy” a Senigallia

ANCONA – Resterà aperta fino al 4 marzo 2023 la mostra di Oscar Piattella (Pesaro, 1932) “Quando nasce l’azzurro”, ospitata allo Spazio Made in Tomboy di Senigallia (AN).

L’esposizione presenta al pubblico una selezione di 21 opere caratterizzate dalla scelta di tele in jeans come materia e dell’azzurro come tavolozza principale, che richiama fortemente le collezioni firmate “madeintomboy”, brand di alta moda che racconta la passione assoluta per il denim.

Il progetto “Incursioni”

La mostra di Piattella a Senigallia rappresenta la prima tappa del progetto “Incursioni”, ideato da Alberto Mazzacchera, che intende proporre una serie di eventi annuali per far dialogare le arti in sedi “non convenzionali”.

Il binomio arte e moda è quindi al centro di questa prima “incursione”. “È una mostra inevitabile – dice Mazzacchera – frutto di un incontro tra un artista sperimentatore, quale è Oscar Piattella, e un designer come Luca Bucari che concentra l’attenzione del suo raffinato brand sul denim”. “Per tale motivo – aggiunge – il cannocchiale di questa prima esposizione, connubio sempre proficuo tra arte e moda, viene a focalizzarsi su quella porzione di produzione artistica di Piattella che ha nelle pezze di jeans la sua essenziale materia, e nelle declinazioni dell’azzurro la sua tavolozza”.

“L’incontro di questi due mondi creativi produce stupefacenti contaminazioni” – spiega Luca Bucari, designer e stilista del brand “madeintomboy”, da lui ideato nel 2015. “I fruitori delle boutique si trovano a vivere un’esperienza dal vivo decisamente coinvolgente e unica, circondati dalla bellezza di opere artistiche e capi da indossare”. “Incursioni – sottolinea ancora Bucari – vuole essere un modo diverso e giocoso di lasciarsi coinvolgere dall’esperienza di guardare e toccare un capo di abbigliamento e un pezzo di design, immersi in un avvolgente ambiente ricco di opere d’arte. È un invito a godere della bellezza che sempre si rinnova in una boutique Made in Tomboy”.

Le opere di Piattella

Oscar Piattella muove i primi passi nel mondo dell’arte nell’ambito dell’Informale, mostrando da subito una una particolare attenzione ai materiali, ma anche alla luce. Il suo esordio artistico avviene nel 1958 con una personale alla Galleria L’Ariete di Milano presentato da Franco Russoli, a cui segue una mostra a Roma nel 1960 alla Galleria La Medusa.

È di questo periodo la lunga stagione dei muri, interpretati da Piattella lungo due direttrici: da una parte il muro come barriera costruita dall’uomo contro le libertà che hanno flagellato a lungo i popoli europei del XX secolo, dall’altra invece come una porta d’accesso all’universo interiore.

La seconda metà degli anni Ottanta si caratterizza come la stagione dominata non solo dalla materia, ma anche da un intenso cromatismo. Proprio a questo cromatismo Piattella ha dedicato nel 2000 Azzurro, blu, celeste (Milano, Unaluna), un’antologia con tavole fuori testo e rilievi a secco dove osserva: “se distillassimo tutti i mari del mondo non rimarrebbe un accenno del loro azzurro”…, inutili sarebbero “le nostre reti di seta” gettate sui fondali, finché ci si renderebbe conto “che un po’ di quella materia è lì, fusa con il colore del nostro sangue, come in un sogno, come il sogno di quella stessa materia”.

“Le tele con le azzurre pezze di jeans – evidenzia Mazzacchera – seguono quella produzione nella quale parrebbe di trovare una traccia dell’opera di Alberto Burri. Ma è solo un’impressione di superficie, in quanto Burri manipolava con estrema efficacia la materia col fuoco al limite della sua dissoluzione, mentre in Piattella il ricorso al calore avviene per una elaborata e calibrata ricerca di infinite gradazioni di colore. È così che, per tale via, prendono corpo le opere della seconda metà degli anni Ottanta in parte dominate dagli azzurri, che, quando non si strutturano in mirabili scansioni di muraglie, vanno a cogliere la leggerezza impalpabile di una superficie fluida”.