MILANO – Una mostra che vedrà Perugino e Raffaello, maestro e allievo, uno accanto all’altro a distanza di secoli. Pietro Vannucchi, meglio noto come il Perugino, dipinse la pala per il Duomo di Perugia tra il 1499 e il 1504, su commissione della Confraternita di San Giuseppe.
Raffaello fu invece allievo del Perugino e si formò presso la sua bottega. Poco prima di lasciarla per andare a Firenze si cimentò sullo stesso soggetto interpretato dal maestro, e lo realizzò poco più tardi per la Chiesa di San Francesco, a Città di Castello. Le due pale sono molto simili. Il soggetto è appunto il matrimonio della Vergine che viene celebrato in una grande piazza, con diverse persone presenti e un imponente edificio sullo sfondo.
Tuttavia già a colpo d’occhio appaiono evidenti le differenze stilistiche tra i due artisti. Raffaello modifica infatti radicalmente la struttura della composizione. Da motivo scenografico, quale è per Perugino, il tempio sullo sfondo della pala, diviene in Raffaello fulcro di uno spazio che si sviluppa circolarmente fino all’orizzonte. Inoltre l’architettura del tempio appare molto più aggiornata e moderna nell’opera di Raffaello. Anche i personaggi in primo piano, nel dipinto di Raffaello, vengono disposti con maggiore naturalezza e varietà di attitudini. Elementi questi che indicano la via seguita da Raffaello verso la conquista della “maniera moderna”, rispetto a quella del Perugino.
In epoca napoleonica entrambe le pale d’altare furono coinvolte nelle requisizioni dei beni religiosi, ordinate dallo stesso Napoleone. Ma mentre quella di Raffaello rimase in Italia, entrando a far parte della collezione di Brera, l’opera del Perugino finì invece tra le tante che andarono ad arricchire il patrimonio artistico francese e solo in parte restituite. La pala è stata conservata nel Musée des Beaux-Arts di Caen, dal quale il nuovo direttore di Brera, James Bradburne, è riuscito ad ottenerla in seguito a uno scambio. La “Cena in Emmaus” di Caravaggio infatti è andata in prestito al Museo di Caen lo scorso anno.
Infine a completamento dell’indagine storico-artistica relativa al tema dello Sposalizio della Vergine, verrà esposto a Brera anche un altro dipinto con lo stesso soggetto, eseguito dal francese Jean-Baptiste Vicar, incaricato da Napoleone delle requisizioni in Italia. E fu proprio Vicar a voler sostituire nel Duomo di Perugia il dipinto del Perugino con una sua opera dallo stesso soggetto.