CASERTA – L’8 maggio 2024, si è svolta l’inaugurazione dell’Appartamento Reale e del Tempietto Dorico del Real Sito di Carditello a San Tammaro (Caserta). Un evento che segna la rinascita di questo gioiello architettonico del Settecento borbonico, dopo anni di abbandono e degrado.
Alla cerimonia sono intervenuti il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, il presidente della Fondazione Real Sito di Carditello, Maurizio Maddaloni, e le massime autorità locali.
“La presenza del Ministro Sangiuliano – ha dichiarato Maurizio Maddaloni – testimonia non solo la particolare attenzione del Governo per il territorio, ma la sua personale determinazione a rilanciare la Reggia borbonica. Un’azione di grande coraggio istituzionale, dopo anni di incuria e abbandono, che sarà decisiva per il futuro di Carditello. Il Real Sito di Carditello deve diventare la Venaria Reale del Sud”.
Un gioiello architettonico restituito al pubblico
I restauri, realizzati dal Segretariato generale regionale campano del Ministero, hanno permesso di riaprire al pubblico l’Appartamento Reale e il Tempietto Dorico, offrendo ai visitatori un assaggio della magnificenza di Carditello.
Edificato intorno al 1787 su progetto di Francesco Collecini, collaboratore di Luigi Vanvitelli, il Real Sito di Carditello era un tempo una tenuta dedicata alla caccia, all’allevamento di cavalli di razza reale e alla produzione agricola e casearia.
L’Appartamento Reale rappresenta un esempio pregevole dell’architettura neoclassica. Le sale, riccamente decorate con affreschi e stucchi, offrono uno spaccato della vita quotidiana della corte borbonica.
Il Tempietto Dorico, situato nel parco della Reggia, è un piccolo tempio a pianta circolare, ispirato ai modelli classici. Un luogo suggestivo dove è possibile immergersi nella bellezza della natura e nella storia del sito.
Un impegno per il futuro
“La Reggia di Carditello – ha dichiarato il Ministro Sangiuliano – merita un grande progetto di rilancio, come Pompei. Stiamo lavorando affinché questo sito meraviglioso, dalle grandi potenzialità culturali e socioeconomiche, possa entrare in modo duraturo negli itinerari culturali. La cultura non deve essere prerogativa delle grandi città , ma diffusa su tutto il territorio, perché è¨ uno dei coefficienti sui quali si misura la qualità della vita dei cittadini“.
Per l’occasione la Fondazione ha previsto, d’intesa con Poste Italiane, l’annullo filatelico celebrativo della giornata.