RAVENNA – Tina Modotti (Udine, 17 agosto 1896 – Città del Messico, 5 gennaio 1942), è stata sicuramente una delle protagoniste della grande avventura della fotografia della prima parte del Novecento.
Artista militante e rivoluzionaria – come rammenta l’assessore alle Politiche giovanili Fabio Sbaraglia del Comune di Ravenna – “ in soli sette anni di attività ha lasciato un insieme di opere che hanno tracciato un solco profondo nell’arte e nella coscienza collettiva; è stata operaia, artista, attrice teatrale e cinematografica, attivista del Soccorso Rosso Internazionale, militante e rivoluzionaria, donna in grado di affermare un’identità straordinaria, profonda, connessa con alcuni dei momenti cruciali e più drammatici della storia del secolo scorso: la Rivoluzione Messicana, la Guerra di Spagna, la Russia di Stalin, l’Europa sulla quale si proiettava la lunga ombra nera della Seconda Guerra Mondiale. Ma soprattutto Tina è stata una grande fotografa, tesa tra il racconto necessario per entrare nella realtà, nella sua bellezza incandescente, senza sovrastrutture e compiacimenti estetici, e l’urgenza esistenziale e totale di cambiare il mondo”.
Tina Modotti, artista totale
Il 17 dicembre, alle 17.30, viene inaugurata a Palazzo Rasponi “Tina Modotti. Umano fervore”, una mostra che rientra nel progetto di indagine sulla fotografia contemporanea, tra giovane sperimentazione e racconto storicizzato, promosso dall’Assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Ravenna.
L’esposizione, a cura di Silvia Camporesi e del comitato Tina Modotti, attraverso 50 opere documenta il percorso di Modotti, breve ma allo stesso tempo ricco di opere straordinarie.
Si parte dalle celebri “Calle” del 1924 e dalla produzione nata dal sodalizio con Edward Weston, di cui sono in mostra alcuni ritratti da lui realizzati, sino ad arrivare all’epos degli umili, attraversando le immagini raccolte nel Messico dolente e meraviglioso dei bambini, degli uomini e delle donne di Tehuantepec, in mezzo a un’umanità bellissima e straziante.
L’allestimento include documenti biografici, testimonianze, scritti autografi e riflessioni che restituiscono il profilo di un’artista totale, trasparente e folgorante nelle intuizioni, nel talento inconfondibile e nella profonda puntualità di sguardo, innestato nel cuore della bellezza e della crudeltà del mondo. Nella fotografia Modotti ha costruito una poetica struggente e meravigliosa, lasciando la traccia indelebile di un’identità nella quale si sono intrecciati arte ed esistenza, bellezza e passione, terra, corpo, cielo, polvere.
L’opening sarà accompagnato dal reading dell’attrice Elena Bucci che, attraverso una selezione di scritti di e su Tina Modotti, introdurrà i visitatori alla visione delle opere della celebre fotografa.
Eventi collaterali
Nell’ambito della mostra, sabato 18 dicembre alle 17 alla sala D’Attorre di Casa Melandri è in programma la lectio magistralis “Tina Modotti – L’umano fervore”, di Silvia Camporesi con la partecipazione di Marì Domini, presidente del comitato Tina Modotti.
Il 5 gennaio invece, sempre alle 17 alla sala D’Attorre, ci sarà un incontro con il professor Claudio Natoli in occasione dell’annullo filatelico emesso per la ricorrenza dei 70 anni dalla morte di Tina Modotti.
Tra gennaio e febbraio sono inoltre in programma un laboratorio di fotografia analogica con analisi delle tecniche fotografiche analogiche (in relazione alle opere esposte di Tina Modotti) e successiva dimostrazione di utilizzo pratico della stampa in camera oscura, che sarà condotto in collaborazione con l’associazione faentina Fototeca Manfrediana; e un cineforum con proiezione di pellicole cinematografiche inerenti al contesto storico in cui si inserisce la figura di Tina Modotti (Messico post-rivoluzionario).
Il calendario di queste due iniziative è in fase di definizione.
Vademecum
Tina Modotti. Umano fervore
palazzo Rasponi 2,
via Massimo D’Azeglio 2,
Dal 17 dicembre 2021 al 20 febbraio 2022
dal martedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19
(24 e 31 dicembre solo al mattino, 25, 26 dicembre e 6 gennaio chiusa).
Ingresso gratuito