ROMA – Sono 60 i reperti archeologici rimpatriati dagli Stati Uniti e presentati, il 23 gennaio 2023, nella sala Spadolini del Ministero della Cultura.
I beni, del valore stimato di oltre 20 milioni di dollari, provenienti da scavi clandestini o da furti, erano stati immessi nel mercato antiquario internazionale attraverso transazioni effettuate da ricettatori di beni culturali e mercanti d’arte, senza le prescritte autorizzazioni e commercializzati nel mercato statunitense.
Per smascherare i criminali sono stati necessari anni di difficile lavoro investigativo svolto in coordinamento tra il Comando Carabinieri TPC, il DAO di New York, le competenti Autorità Giudiziarie nazionali e il contributo tecnico-scientifico fornito dagli esperti del Ministero della Cultura e il supporto del Ministero degli Affari Esteri.

L’attività d’indagine è stata supportata dagli accertamenti fotografici, eseguiti dal personale della Sezione Elaborazione Dati del Comando TPC, che hanno permesso di verificare le opere individuate nel contesto di procedimenti penali a carico di diversi trafficanti internazionali di reperti archeologici.
Dei suddetti reperti – spiega una nota – “non vi era traccia in nessuna pubblicazione e pertanto non erano noti al mondo accademico fino alla data della loro acquisizione nel mercato antiquario”.
Le opere d’arte spaziano dal VII secolo avanti Cristo al I secolo dopo Cristo, tra queste spiccano un affresco pompeiano raffigurante “Ercole fanciullo con serpente” del I sec. d.C., una testa marmorea di Atena, una kylix a sfondo bianco e un busto in bronzo.
Alla conferenza stampa di presentazione dei reperti sono intervenuti: il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano; il Comandante dei Carabinieri TPC, Gen. B. Vincenzo Molinese; il Viceprocuratore del District Attorney’s Office di Manhattan, col. Matthew Bogdanos; il Procuratore Aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Roma, Angelantonio Racanelli; il Ministro Consigliere per gli affari pubblici dell’Ambasciata degli Stati Uniti a Roma, Christina Tomlinson; Federica Pitzalis, funzionario archeologo del MiC.


Marble head of a horned youth wearing a diadem, 3rd–2nd century B.C.
Greek, Hellenistic ©MIC
“Quello che è avvenuto – ha detto il ministro Sangiuliano – è il frutto di un’attività corale all’interno della quale diversi soggetti si sono mossi ciascuno nel loro ruolo in una collaborazione internazionale”. “Mi piace ricordare l’articolo 9 della nostra Costituzione – ha aggiunto il ministro – che ci richiama all’importanza della tutela dei beni artistici, museali del patrimonio della Nazione perché tutelare non significa soltanto conservare e preservare ma significa anche evitare che il patrimonio possa essere depredato e finire in luoghi dove non deve essere”.
“Il nucleo tutela patrimonio dell’Arma dei Carabinieri – ha concluso Sangiuliano – è un’eccellenza perché è fatta da uomini e donne che hanno un’altissima professionalità e che da anni hanno consentito il recupero di migliaia di opere importanti. Ma oltre alla professionalità c’è anche il cuore, la consapevolezza del valore strategico per l’Italia di questi beni”.


Il viceprocuratore del District Attorney’s Office di Manhattan, Matthew Bogdanos, intervenendo alla conferenza, ha affermato: “Da quando sono a capo dell’Unità contro il traffico illecito di antichità abbiamo recuperato più di 4500 oggetti d’arte di valore inestimabile che sono stati illecitamente presi da 25 Paesi di tutto il mondo per un valore di 300 milioni di dollari”. Per l’Italia – ha specificato “abbiamo eseguito più di 75 perquisizioni per un sequestro totale di 500 beni per un valore superiore a 55 milioni di dollari”.
Le opere d’arte – ha infine annunciato il Comandante Vincenzo Molinese – “saranno esposte, d’intesa col ministero, nei poli museali dei territori dai quali sono state trafugate. Prima di essere restituiti questi beni saranno esposti nel museo dell’Arte Salvata”.