ROMA – La Serra Espositiva dell’Orto Botanico di Roma ospita sino al 2 aprile 2023 la mostra fotografica immersiva della ONG WeWorld “Africa Blues. Mozambico nel 2100: proiezioni della crisi climatica sui volti di chi la vive ogni giorno”, che racconta la preoccupante trasformazione ambientale.
Sensibilizzare le persone sugli effetti dei cambiamenti climatici attraverso i volti di chi subisce ogni giorno la profonda trasformazione dei territori è l’obiettivo del progetto fotografico realizzato da WeWorld, organizzazione impegnata da 50 anni a garantire i diritti di donne, bambini e bambine in 27 Paesi, (Italia compresa) e nota anche per il suo impegno sul tema dei cambiamenti climatici.

#ClimateOfChange
Focus della mostra sono gli scatti fotografici lì realizzati in novembre, dai fotografi Giulia Piermartiri e Edoardo Delille nell’ambito dei progetti che WeWorld porta avanti nel Paese e della campagna #ClimateOfChange.
Sono state scattate con una tecnica innovativa, capace di far immergere il visitatore in un futuro possibile. In un gioco di sovrapposizioni, infatti, si possono osservare scene di vita quotidiana mescolate alle diapositive che mostrano quegli stessi luoghi drasticamente modificati dalla crisi climatica. Immagini che ci proiettano in un futuro non così lontano, secondo una metamorfosi lenta, ma progressiva, destinata ad intensificarsi, se non verranno messi in atto interventi efficaci.

#ClimateOfChange è la campagna nata per raccontare il legame tra il cambiamento climatico e le migrazioni ed arricchisce “Atlas of the New World”, un lavoro più corale che i due fotografi portano avanti da anni, immaginando le possibili trasformazioni di Maldive, Monte Bianco e California del Nord.
Perché il Mozambico
La scelta del Mozambico non è casuale, dal momento che si tratta di un Paese particolarmente segnato dagli effetti del cambiamento climatico, che si posiziona al terzo posto nella classifica dei Paesi africani per calamità ambientali.
Pur contribuendo solo al 5% delle emissioni inquinanti, l’Africa è il continente che paga il prezzo più alto del cambiamento climatico in atto. Solo nel 2019, alluvioni, siccità e carestie hanno generato 2,5 milioni di profughi.

Il Mozambico, in particolare, soprattutto lungo la sua costa di quasi 2.500 km, è uno dei Paesi più vulnerabili dal punto di vista climatico.
Siccità, alluvioni e tempeste improvvise sono episodi che ormai si alternano e si ripetono ogni anno, colpendo e distruggendo interi villaggi e compromettendo il raccolto agricolo. Sono soprattutto le comunità più povere e vulnerabili, che vivono dell’agricoltura, a pagarne il prezzo.

L’azione di WeWorld
WeWorld opera nel Paese da oltre 20 anni, con progetti sia di sviluppo sia legati all’emergenza. In particolare, nel 2019, l’organizzazione si è attivata subito per far fronte alle due emergenze causate dai cicloni Idai e Kenneth, attraverso un aiuto diretto verso chi necessitava di tutto: acqua pulita, salute, assistenza e servizi igienico sanitari.
Dopo l’emergenza, WeWorld ha anche attivato dei programmi per ripristinare le risorse economiche in modo che le comunità potessero agire autonomamente attraverso la distribuzione di semenze e kit agricoli.
La mostra è visitabile tutti i giorni fino al 2 aprile negli orari di apertura dell’Orto Botanico ed è inclusa nel biglietto di ingresso.