MILANO -“La città illuminata” è il titolo del Dossier Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023. È la prima volta che Capitale italiana della Cultura non è una sola città, ma due che lavorano insieme.
Il dossier è stato presentato alle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo alla presenza di Dario Franceschini, ministro per i beni e le attività culturali, Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia, Giuseppe Sala, sindaco di Milano, Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, Emilio Del Bono, sindaco di Brescia, Stefano Baia Curioni, professore associato del Dipartimento di Scienze sociali e politiche dell’Università Bocconi, Giovanni Fosti, presidente di Fondazione Cariplo, Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa Sanpaolo, ed Enrico Pazzali, presidente del comitato Bergamo-Brescia Capitale Italiana della cultura 2023.
Si tratta di un progetto che mira a costruire una visione del futuro da lasciare in eredità all’intero territorio, per dare piena forma e realizzazione al rilancio di Bergamo e Brescia dopo la vicenda Covid19.
“Questa è veramente una bella storia, non è stato solo un gesto di solidarietà verso le popolazioni ma è stata anche anche la certezza che Bergamo e Brescia insieme hanno creato un progetto innovativo, un progetto di ripartenza”. Ha affermato il ministro Franceschini, intervenendo alla presentazione del Dossier – “Non potevamo immaginare che il 2023 sarebbe arrivato dopo la pandemia e dopo questa guerra, ora ci sarà ancora più bisogno di mostrare che si riparte e la cultura può dare un contributo enorme a questa ripartenza. Il paese crede veramente nelle potenzialità della cultura, il fatto che abbiamo messo quasi 7 miliardi del Pnrr nella cultura – la cifra più alta in assoluto in percentuale tra tutti i piani nazionali – significa che investire in cultura è un modo per ripartire e ridare speranza. Mi piace molto il tema della ‘città illuminata’, ora stiamo vivendo una notte e questa ‘città illuminata’ sarà la luce dopo la notte”.
Come spiegato, infatti, dal Sindaco di Bergamo Giorgio Gori: “Vogliamo qualcosa di più di una vetrina e una lunga rassegna di eventi. Pensiamo che questa sia un’occasione per progettare pezzi di futuro del territorio, mettendo al centro il tema dell’innovazione e della sostenibilità ambientale: quando parliamo di cultura parliamo anche di due territori che hanno due università, che sono all’avanguardia nella ricerca, applicata all’industria, ma anche alla sanità, e che stanno sviluppando idee nuove, per esempio nel caso di Bergamo un grande progetto di ripensamento del welfare territoriale e di transizione ecologica.”
“Brescia e Bergamo – ha commentato Emilio Del Bono, sindaco di Brescia – hanno dimostrato di saper apprezzare la bellezza e l’estrema importanza della cultura e, soprattutto, di saperle dare lo spazio che merita per far sì che anche i nostri concittadini possano goderne. In questo ultimo anno di lavoro avremo bisogno del sostegno e del supporto di tutte le realtà che vorranno abbracciare il progetto per renderlo davvero un grande appuntamento per tutto il territorio, non solo per il 2023.”
Le quattro aree del Dossier
Realizzato grazie al supporto del Centro di Ricerca ASK – Art, Science and Knowledge dell’Università Bocconi e con il sostegno del Comitato Bergamo Brescia 2023 e di Intesa Sanpaolo, il dossier si articola in quattro aree su cui saranno realizzati iniziative ed eventi che renderanno Bergamo e Brescia protagoniste del palinsesto culturale italiano ed europeo durante tutto il 2023.
“La cultura come cura” ha lo scopo di aiutare a costruire una memoria condivisa con uno sguardo di speranza verso il futuro. A questa si aggiungono: “La città natura” che avrà l’obiettivo di stimolare la riflessione sul rapporto tra spazi urbani e spazi naturali, una delle grandi sfide di questo secolo per rendere le due città più verdi e sostenibili; “La città dei tesori nascosti” per ripensare, reinterpretare e riprogettare il rapporto con i patrimoni culturali di entrambi i territori e infine “La città che inventa”, un insieme di progetti che vede protagoniste le imprese e le loro associazioni di rappresentanza che insieme alle istituzioni artistiche e culturaliracconteranno la grande capacità inventiva, progettuale e realizzativa del manifatturiero caratteristico di questi luoghi.
“Questo dossier – ha evidenziato Enrico Pazzali, presidente comitato “Bergamo Brescia capitale italiana della cultura 2023” – è il risultato di un lungo lavoro che ha avuto come obiettivo quello di costruire un progetto ambizioso che permetterà alle due città di esprimere al meglio le loro identità e al tempo stesso di presentarsi con una nuova proposta culturale. Dopo questi anni difficili l’idea di “cultura come cura” ci è sembrata la via più giusta da seguire per sanare lo strappo sociale che si è creato.
“Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 —ha infine affermato Giovanni Bazoli, presidente emerito Intesa Sanpaolo – è il risultato dell’alleanza tra due città che dalla drammatica esperienza della pandemia hanno tratto forti motivazioni per impegnarsi in un progetto di alto valore culturale, sociale ed economico. Intesa Sanpaolo, tradizionalmente vicina alle comunità di riferimento e fortemente convinta che la cultura sia indispensabile fattore di progresso e coesione sociale, apprezza e sostiene questa importante iniziativa.”