TORINO – Nell’ambito del festival Earthrise – Design for a Living Planet, il Circolo del Design di Torino ospita fino al prossimo 15 dicembre 2023 la mostra May Contain Traces of Forest, un’esplorazione approfondita sulle intricate relazioni sussistenti tra gli esseri umani e gli ecosistemi boschivi, attraverso la produzione di oggetti e sperimentazioni nel campo del design.
L’esposizione intende far riflettere su nuovi e suggestivi punti di vista rispetto a questa relazione, spesso sottovalutata.
La mostra è curata da Elisabetta Donati de Conti, design curator e progettista, e da Giorgio Vacchiano, docente presso l’Università degli Studi di Milano, ricercatore in gestione e pianificazione forestale e divulgatore scientifico. L’allestimento è stato ideato da Marilivia Minnici, Elisabetta Donati de Conti e dallo Studio Grand Hotel, che ha anche curato l’identità visiva.

La foresta: cuore di un ecosistema interconnesso
La narrazione inizia con una dettagliata descrizione della foresta e dell’operato dei ricercatori e degli esperti del settore. Dai sofisticati strumenti di misurazione ai materiali di analisi e campionamento, fino ai manufatti stessi, emerge come gran parte del nostro attuale stile di vita trovi origine nelle foreste.
Il design e la trasformazione delle materie prime forestali
Nella seconda parte della mostra, l’attenzione si sposta sul lavoro di ricerca di alcuni designer, sia nazionali che internazionali, tra sviluppo di nuovi materiali e trasformazioni manifatturiere.
Il percorso espositivo si conclude con narrazioni speculative che stimolano nuovi linguaggi e interpretazioni innovative sul rapporto con gli ecosistemi forestali.

Creazioni tra arte e utilità
Tra le creazioni esposte:
- La lana ottenuta dagli aghi delle conifere di Tamara Orjola
- Le riaggregazioni della lignina di scarto proveniente dalle lavorazioni delle cartiere trasformata in nuovi polimeri per complementi d’arredo di Basse Stittgen
- L’utopia urbana di Angelo Renna e Oleksandr Nenenko
- Le ricerche di Madeleine Oltra sulle potenzialità di aggregazione collettiva in risposta alle trasformazioni dell’ecosistema forestale del Corrèze, nel sud-ovest della Francia

L’esposizione si completa con le sperimentazioni di materiali legnosi stampati in 3D di CARA\DAVIDE, le opere di interpretazione visiva di Studio Fludd e di Laura Pugno, gli oggetti ricavati dalla lavorazione della corteccia di pino di Studio Sarmite, la ricerca materica di Leonardo Perina in seguito ai danni provocati dall’uragano Vaia nel Triveneto, i paesaggi sonori di Karolina Metrak e le rappresentazioni chimico-visive di Alessandro Ruzzier.
Vademecum
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