ROMA – Nella notte tra il 30 e il 31 gennaio, a pochi passi dall’Ambasciata di Ungheria a Roma, la street artist Laika ha realizzato una nuova opera d’arte carica di significato sociale e politico. Questa volta, il poster è dedicato a Ilaria Salis, l’attivista antifascista e professoressa di Monza, attualmente detenuta in Ungheria in condizioni che Laika definisce “disumane”.
Affissa all’incrocio tra via dei Villini e via Malpighi, l’opera ritrae Ilaria Salis mentre spezza simbolicamente delle catene. Sul suo vestito la scritta: “Ila resisti“. La scelta di piazzare l’opera proprio nei pressi dell’Ambasciata di Ungheria è un gesto carico di simbolismo, un richiamo diretto all’attenzione sul caso.
L’appello di Laika
Laika ha dichiarato che la decisione di dedicare l’opera a Ilaria Salis è nata dalla sua profonda indignazione per le condizioni disumane in cui la professoressa è detenuta da ben 11 mesi in Ungheria. La street artist ha confrontato le immagini della corte ungherese con quelle provenienti da Teheran, sottolineando la gravità della situazione. “Neanche Breivik in Norvegia“, ha affermato Laika, riferendosi al terrorista responsabile della strage di Utopia, “era legato così“.
Una denuncia di violazione dei diritti umani
La street artist ha sollevato la questione come una chiara violazione dei diritti umani da parte di uno stato membro dell’Unione Europea. Ha espresso preoccupazione per l’avvicinarsi di un atteggiamento autoritario, che minaccia di cancellare i diritti fondamentali. “Questa è una dimostrazione di forza di uno stato che tende sempre di più all’autoritarismo“, ha sottolineato Laika, evidenziando la necessità di agire contro tale deriva.
“Sono fiera di sostenere Ilaria, da artivista e da antifascista“. – Ha concluso Laika – “Questa onda nera che si abbatte sull’Europa va fermata. Ilaria va liberata. Subito” – ha affermato sottolineando l’urgenza di agire per la liberazione della professoressa.