FIRENZE – Caring for Art. Restauri in mostra è il titolo della rassegna, promossa dall’Opificio delle Pietre Dure, per far conoscere al grande pubblico il lavoro degli undici settori di restauro dell’Istituto fiorentino.
Le opere selezionate, oggetto di importanti restauri e interventi conservativi, vengono esposte con cadenza periodica al Museo dell’Opificio, dove potranno essere ammirate a lavori conclusi, prima di fare ritorno nei loro luoghi di provenienza.
«Il Museo, – spiega Emanuela Daffra, Soprintendente dell’OPD – che espone esemplari straordinari dell’antica manifattura medicea, si apre così alle attività che sono il cuore del moderno Opificio e accompagna il visitatore raccontandone i risultati».
Visitando il Museo i visitatori sosterranno i territori colpiti dall’alluvione in Emilia Romagna e nelle Marche.
L’opera protagonista del restauro dell’Opificio delle Pietre Dure
Questo secondo appuntamento con la rassegna, dal 22 giugno al 6 settembre, vede protagonista il restauro de La Madonna con Bambino dal Chiostro della Basilica di San Lorenzo a Firenze.
Si tratta di un bassorilievo in stucco (cm 63x48x3) del XV o XVI secolo copia fedele della Madonna Panciatichi, delicatissimo marmo di Desiderio da Settignano conservato al Museo del Bargello e secondo Francesco Caglioti realizzato fra il 1450 e il 1455, quando l’influenza di Donatello sul giovane scultore era particolarmente forte.
Nelle botteghe quattrocentesche era uso trarre copie o calchi dalle composizioni più fortunate dei maestri, in materiali diversi e talvolta con leggere varianti. Quella ora esposta al Museo dell’OPD è opera di un artista anonimo, che è riuscita a mantenere intatta la grazia straordinaria dell’originale, purtroppo oggi consunto in superficie poiché esposto all’aperto, sul muro esterno del palazzo collocato fra via de’ Pucci e via Cavour, fino al 1920 quando entrò nelle collezioni del Bargello.
L’intervento di restauro
Probabilmente in seguito alla rottura in numerosi frammenti e al successivo incollaggio, l’opera, originariamente bianca, era stata ridipinta con uno spesso strato scuro ad imitazione del bronzo, che appesantiva il modellato e ne falsava profondamente l’aspetto.
Dopo la pulitura e il ritocco discreto, pur con le alterazioni subite a causa del tempo e dei trattamenti cui è stata sottoposta, l’opera colpisce per la sua pacata luminosità nei suoi dettagli dorati.
Anche le corone in argento poste sulle aureole della Madonna e del Bambino sono state restaurate: eliminate le patine scure e protette con vernice trasparente, mediante chiodi d’argento sono state riapplicate sull’opera, per raccontare la devozione di cui l’immagine è stata oggetto nel corso della sua storia.
Vademecum
Opificio delle Pietre Dure, Museo
Via degli Alfani 78 – 50121 Firenze
Sito web: http://www.opificiodellepietredure.it
Facebook: https://www.facebook.com/OpificioPietreDure
Youtube: https://www.youtube.com/user/OpificioPietreDure
Orari di apertura: lunedì-sabato 8.15-14.00
La tariffa d’accesso è compresa nel costo del biglietto di ingresso al Museo (intero 5 €, ridotto 3 €).