RAVENNA – Nella giornata del 18 maggio si è riunita la cabina di regia volta ad accertare i danni subiti dai beni culturali in Emilia Romagna, a seguito delle alluvioni di questi ultimi giorni.
Ovviamente la priorità rimane quella di mettere in sicurezza gli oltre 15 mila sfollati e rintracciare i dispersi, come sottolineato dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
“Ora – ha affermato Sangiuliano – è il momento di pensare alle persone, la solidarietà ai familiari delle vittime e il sostegno fattivo agli sfollati. Poi avvieremo un monitoraggio dei danni al patrimonio artistico dell’Emilia Romagna e pianificheremo gli interventi necessari. Quando sarà possibile, senza intralciare i soccorsi, gli esperti del Ministero si recheranno nei Comuni colpiti”.
La cabina di regia
Anche il sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura Lucia Borgonzoni, che ha coordinato i lavori della cabina di regia, ha dichiarato: “Siamo ancora nella fase critica. Le operazioni di soccorso sono concentrate su quella che resta la priorità per tutti noi: mettere al sicuro le persone”.
Borgonzoni ha quindi aggiunto: “Abbiamo iniziato oggi a lavorare per farci trovare pronti non appena sarà possibile intervenire sul patrimonio culturale. La situazione è in continua evoluzione e manca ancora all’appello la ricognizione dei danni nelle zone appenniniche”.
Quaranta segnalazioni di danni
Attualmente sono oltre quaranta le segnalazioni riguardanti aree interessate da beni culturali danneggiati dal maltempo o a rischio, pervenute al segretariato regionale del Ministero della Cultura per l’Emilia-Romagna, che coordina l’Unità di crisi e le attività di monitoraggio e messa in sicurezza del patrimonio mobile e immobile.
La zona di Cesena sembra essere stata particolarmente colpita. All’Abbazia di Santa Maria del Monte, convento benedettino sul colle Spaziano, è in parte già crollato il muro di cinta, mentre sono state registrate infiltrazioni significative al tetto della Biblioteca Malatestiana.
Colpito anche il distretto della ceramica di Faenza, dove il Museo Tramonti è stato sommerso da oltre mezzo metro d’acqua. Le ceramiche sono state trasferite al Museo internazionale delle Ceramiche, che ospiterà tutte le opere che necessiteranno di restauro.
A Classe, il Museo di Classis è stato temporaneamente attrezzato come hub per accogliere la popolazione sfollata dalle case.
Lo stanziamento di 4 milioni
“Con la Direzione Generale per la Sicurezza del Patrimonio Culturale del Mic – ha annunciato Borgonzoni – abbiamo già individuato quasi quattro milioni di euro per interventi urgenti di messa in sicurezza. Stiamo valutando la disponibilità di ulteriori risorse per inviare personale specializzato di supporto e le necessarie strumentazioni per operare nei territori colpiti e in quelli più fragili, così come segnalati dalla Carta del Rischio”.