ROMA – Si è concluso il restauro della “Madonna con il Bambino”, meglio nota come “Madonna del Parto” di Jacopo Sansovino, custodita nella Basilica di Sant’Agostino in Campo Marzio a Roma.
Il bio restauro a cura della Soprintendenza
Quello effettuato sulla scultura è stato un bio restauro, ovvero una tecnica, esistente sin dagli anni 2000, che utilizza dei batteri per “mangiare” lo sporco, senza intaccare il marmo dell’opera d’arte.
Il restauro è stato effettuato dalla Soprintendenza speciale di Roma grazie al finanziamento di Intesa Sanpaolo, che dal 1989 collabora attivamente con enti ministeriali per il recupero delle opere d’arte.
L’opera, molto cara alle cittadine, sopratutto mamme e partorienti o donne che non riescono ad avere bambini, si era con il tempo degradata, proprio a causa del troppo amore dei fedeli.

“Nel corso dell’Ottocento – racconta Ilaria Sgarbozza, direttrice dei lavori della Soprintendenza – c’è stato un exploit del culto mariano dovuto a papa Pio VII Chiaramonti che ne istituì il culto con la concessione dell’indulgenza alle donne e agli uomini che avessero baciato il piede della statua recitando l’Ave Maria”.
“Nella prima metà del Novecento – spiega Sgarbozza – il piede sinistro consumato dall’uso è stato sostituito con uno in lamina d’argento”.
La statua è stata inoltre rovinata anche dall’accensione a tutte le ore del giorno e della notte di candele, lumi e lampade.
“Negli anni Cinquanta – prosegue -Madonna e bambino furono incoronati con delle corone metalliche che si aggiungono agli altri oggetti che li circondavano. Nel 1984 l’opera era completamente ricoperta dallo sporco e si sono prese le prime misure protettive”.
L’intervento si è quindi reso necessario per eliminare cere, fumi, oli, graffi e abrasioni che ne avevano fortemente compromesso il marmo rovinandolo e macchiandolo.

La scultura – ha spiegato la soprintendente speciale Daniela Porro – “È stata restaurata grazie ad una tecnica innovativa messa appunto dal laboratorio Oem dell’Enea”.
Con il laser sono state rimosse le incrostazioni sulle dorature della partitura architettonica e decorativa, che incornicia il gruppo scultoreo.
I dati scientifici delle indagini preliminari e una relazione delle attività di restauro sono state inserite in una documentazione grafica 3D che sarà disponibile sul sito della Soprintendenza.
Negli ultimi anni la Soprintendenza speciale di Roma ha effettuato numerosi interventi di restauro nella Basilica di Sant’Agostino: sugli affreschi ottocenteschi durante il Covid, sul “Profeta Isaia” di Raffaello, sulla “Madonna di Loreto”.
A breve è invece previsto il restauro della cappella di Bongiovanni con il ciclo di pitture di Giovanni Lanfranco.