RAVENNA – Nell’ambito dell’iniziativa voluta dal Ministero della Cultura, “100 opere tornano a casa”, per valorizzare il patrimonio storico artistico e archeologico italiano conservato nei depositi dei luoghi d’arte statali e per promuovere i musei più piccoli, periferici e meno frequentati, ieri 13 gennaio, è tornato, dopo più di 200 anni, al Museo Nazionale di Ravenna il dipinto San Giovanni Evangelista appare a Galla Placidia di Nicolò Rondinelli.
La pala, realizzata per la basilica di San Giovanni Evangelista e finora conservata nei depositi della Pinacoteca di Brera di Milano, celebra un miracolo legato alla consacrazione della chiesa, avvenuta all’epoca di Galla Placidia. Un episodio che trova massima espressione nella magistrale raffigurazione realizzata da Nicolò Rondinelli, pittore formatosi a Venezia nella bottega di Giovanni Bellini.
Il dipinto si caratterizza, in particolare, per le figure solenni, per la raffinata quinta architettonica e la ricerca cromatica, che fanno di quest’opera uno dei più alti esiti della pittura romagnola tra Quattro e Cinquecento.
La tavola sarà collocata, al termine di un nuovo allestimento, al primo piano del complesso monastico di San Vitale, nelle sale prospicienti il “grande dormitorio”, dove sono esposte altre opere provenienti dalla Chiesa di San Giovanni Evangelista, tra cui le lunette cinquecentesche con le Storie di Galla Placidia, affrescate da Francesco Longhi.
Ad accogliere il dipinto il direttore Regionale Musei Emilia-Romagna, Giorgio Cozzolino, la direttrice del Museo Nazionale di Ravenna, Emanuela Fiori, il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale e ll’assessore alla Cultura del Comune di Ravenna, Fabio Sbaraglia.